Esta es la juventud del Papa

Esta es la juventud del Papa

giovedì 4 agosto 2011

Resistenza al cambiamento.

… A metà del cammino, si nota maggiormente quanto sia fragile la propria libertà di cambiare. Il già sperimentato blocca la nuova esperienza.
Pensiamo ad esempio all’entusiasmo iniziale delle giovani di nazionalità diversa nel confrontare le loro idee. L’interculturalità appare una sfida affascinante e la diversità una bellezza a portata di mano, facile da accogliere. Poi il cosiddetto incontro con il nuovo diventa, come di fatto è, la relazione tra persone con le loro bellezze, ma anche con i loro limiti.
E allora emerge la propri insicurezza (“ma quello che ho pensato finora, è forse tutto sbagliato, infondato, vacillante?”), proiettata nel sentirsi rifiutati (“ non mi vogliono, non mi capiscono, pensano che valgo di meno, sento che mi accusano”), oppure protetta da difese rigide (“non discuto più, dubitare è sofferenza”) e dalla ricerca di idee chiare

(“ sono sicura che è così”), o dal conformismo timoroso per paura del disprezzo (“ apparentemente concordo, ma non dico cosa penso davvero”).
Tutte queste esperienze affettive che emergono nel confronto con altri si accumulano e si cristallizzano in pregiudizi.
La presenza di pregiudizi blocca il cambiamento. Ciò che a priori abbiamo deciso di ritenere giusto blocca la possibilità di fare un’esperienza nuova: così, anche se facciamo esperienze o incontri che, se fossimo liberi di accoglierne tutti gli elementi, potrebbero suggerire delle idee diverse sulla tale situazione o persona, in realtà non rivediamo le nostre posizioni, perché gli elementi di novità non entrano.
La percezione e l’ascolto diventano selettivi in base alle proprie aree problematiche (il proprio bisogno di affetto, di stima, di dominio, di successo, la propria aggressività …), perché queste limitazioni di natura inconscia influiscono sulla capacità di ascoltare e incontrare.
L’inadeguatezza delle idee preconcette ostacolo la conoscenza vera; la ristrettezza del pre-giudizio impedisce il giudizio vero. In qualche modo la conoscenza ostacola la conoscenza, Ciò che si sa già ostacola la comprensione di ciò ch e non si sa ancora. Come scriveva Freud: se chi ascolta “segue le sue aspettative, rischia di non trovare mai altro se non ciò che sa già”.
Dal libro, Perché non posso seguirti ora?