Esta es la juventud del Papa

Esta es la juventud del Papa

lunedì 30 novembre 2009

Tempo di avvento…


Celebriamolo come conviene, con grande fervore di spirito, con viva gioia per il dono che ci viene fatto e con profonda riconoscenza per l’amore che ci viene dimostrato.
Avvento è un tempo favorevole. Tempo di salute, di pace e di riconciliazione. Tempo desiderato…per lodare e ringraziare il Padre, per la sua infinita misericordia, che, per smisurato amore verso di noi, egli mandò il suo Figlio, per liberarci dalla tirannide del demonio, per invitarci al cielo, per comunicarci i secreti celesti, per dimostrarci la verità, per insegnarci i costumi, per seminare in noi le virtù, per arricchirci di tesori della sua grazia e per farci figliuoli suoi, eredi e possessori della vita eterna.
Il Signore trasfigurerà con la sua venuta “il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” solo se già prima troverà rinnovato e conformato nell’umiltà al suo il nostro cuore. Noi impariamo l’umiltà di colui che, spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo” Fil 2,7, da colui che, quando fu richiesto per essere fatto re, fuggi; invece quando fu ricercato per essere coperto di oltraggi e condannato all’ignominia e al supplizio della croce, si offri di propria spontanea volontà.
Per questo dice:
“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11.29).
“Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro” Mt 13,43

sabato 28 novembre 2009

Lc 21,25-28.34-36

“Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo»”
Il Signore verrà come giudice. Ci si deve preparare con attenzione; non si sa il momento finale, ecco perché deve esserci sempre vigilanza operosa.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare.

La nascita di Cristo reca all’umanità il germe di una vita nuova che cresce nel cuore di cristiani, si manifesta nella carità e si chiuderà completamente alla venuta di Gesù Cristo alla fine del mondo.
Con l’avvento ribadiamo il nostro cammino incontro a colui che era, che è e che viene per portare a compimento le promesse di salvezza per i suo popolo, per ciascuno di noi, Liberiamo i nostri cuor i da tutto ciò che ostacola l’accoglienza di questa grazia.
Padre, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cori alla speranza, perché sappiano attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatore. Egli è Dio e vive conte, nell’umanità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere i regno nei cieli, Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio.
Buon anno Litugico...!
Il Signore ci dice oggi:
Vegliate per non essere sorpresi
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscono in dissipazione, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Gli ultimi giorni di Gesù.
Durante il giorno insegnava nel tempio la notte usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto i popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo
Bon giorno e buona giornata.

giovedì 26 novembre 2009

Questa mattina abbiamo pregato con queste parole nelle lodi…Parole che c'impegnano a vivere la vita davvero:
Al sorgere del giorno mi ricordo di te, Signore. Tu sei il mio aiuto.
Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire.
Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano. I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre; li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia.
San Paolo scrivendo ai Romani dice:
Il regno di Dio non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole.
Quante cose per meditare durante tutto il giorno, e auguro che queste parole possano collaborare per migliorare la nostra vita.
Buona giornata!

mercoledì 25 novembre 2009

Coisas simples

Existem três coisas que você precisa abrir mão: julgar, controlar e ser o dono da verdade. Livre-se das três, e você terá a mente íntegra e vibrante de uma criança.

Para progredir espiritualmente, temos de admitir que cometemos erros, às vezes erros graves, e que possuímos algumas tendências que são perigosas e irracionais.

Existe um lugar dentro de nós onde entramos em contato com o eterno e o belo, um lugar em que realmente sentimos nosso ser interior em paz. Este ser não precisa ser periodicamente arejado, desfragmentado ou mesmo definido.
Com tranqüilidade e generosidade, ele é visto claramente, e tudo em relação a ele é conhecido e familiar – porque este ser é íntegro.

sabato 21 novembre 2009

Parabola dei talenti

Mt25,14-30
Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. [15]A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. [16]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. [19]Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. [20]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22]Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. [23]Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [24]Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; [25]per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; [27]avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. [28]Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [30]E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.

La parabola dei talenti (Mt 25,14-30) mostra come la venuta del Signore, e il Signore viene sempre nel nostro oggi, è evento di salvezza e non di vendetta e di catastrofe. Egli ci aiuta a discernere con sapienza la fine delle nostre opere e il fine del nostro cammino.

In che modo? Il testo parla di guadagnare altri “cinque” e/o altri “due” talenti. Il talento era una moneta d’oro o d’argento pesante; aveva quindi un certo valore. E il “guadagnare” a chi o a che cosa propriamente si riferisce? Mt 18,15 parla di guadagnare il fratello nel contesto della correzione fraterna. Ciò vuol dire che i beni, i talenti che riceviamo dal Signore in questo tempo di attesa sono dati per guadagnare e custodire i fratelli, non per emarginarli, per escluderlì, per sbarazzarci di loro

Approfondimento
La moneta diversa del Regno: Non c’è differenza tra coloro che ricevono di più e coloro che ricevono di meno. Tutti ricevono secondo la loro capacità. Ciò che importa è che il dono sia posto al servizio del regno e che faccia crescere i beni del Regno che sono l’amore, la fraternità, la condivisione.
La chiave principale della parabola non consiste nel produrre talenti, ma indica il modo in cui bisogna vivere la nostra relazione con Dio. I primi due impiegati non chiedono nulla, non cercano il proprio benessere, non guardano i talenti per sé, non calcolano, non misurano. Con la più grande naturalità, quasi senza rendersene conto e senza cercare merito per loro, cominciano a lavorare, affinché il dono ricevuto frutti per Dio e per il Regno. Il terzo impiegato ha paura e, per questo, non fa nulla. Secondo le norme dell’antica legge, lui agisce in modo corretto. Si mantiene nelle esigenze stabilite. Non perde nulla, ma nemmeno guadagna nulla. Per questo perde perfino ciò che aveva. Il Regno è rischio. Chi non vuole correre rischi, perde il regno.

Per pregare:
· mettere in luce i segni del Regno di Dio nella mia vita e per mezzo della vita nella missione. Mt25,14-23
· Mettere in luce le mie paure e mancanza di corrispondenza con la grazia e i doni del Signore nella mia vita e missione … Abbandonarsi nelle mani di Dio misericordioso … per rinnovare la vita e ricominciare il cammino. Mt 25,24-30
Necropoli sotto la Basilica
Roma, o Roma quanto sei bella, com’è grande la tua storia. Ieri ho visitato la Necropoli Vaticana che è uno dei siti archeologici più famosi e più importanti del mondo. (Il percorso porta ciascuno di noi, a penetrare nella storia millenaria con molta venerazione e fanno venire i brividi in ogni paso che facciamo...)
Faccio mie le parole del arciprete della Basilica Vaticana, Angelo Comastri, nella presentazione del libro guida della Necropoli, quando dice: “Camminiamo sulla storia e non ce ne accorgiamo; calpestiamo i secoli e non ce ne rendiamo conto. Bisognerebbe far meno chiasso e ascoltare di più la voce de quelli che ci hanno preceduto”. Scendendo nella Necropoli Vaticana, con la guida sapientissima, ci si immerge veramente nella storia. Si scende il gradino di circa millecinquecento anni e ci si trova in epoca costantiniana e poi nel terzo secolo e nel secondo secolo e, infine, nell’epoca di Nerone, il più feroce persecutore dei cristiani. Veramente sembra di camminare tra i secoli e di respirare l’emozione di epoche lontane, che, attraverso mausolei diligentemente recuperati, parlano al nostro tempo e alla nostra società: il percorso nella Necropoli diventa, pertanto una lezione e una meditazione. Quando poi ci se avvicina alla “Memoria Petri” e si tocca con mano la fede delle prime generazioni cristiane di Roma, il cuore ha veramente un sobbalzo. Se si fa un po’ di silenzio interiore, sembra di sentire il passo di coloro che raccolsero tra le lacrime il corpo crocifisso di Pietro e lo collocarono lì avvolgendolo di speranza.
In quel momento non potevano immaginare quel che sarebbe accaduto; non potevano prevedere lo sviluppo della storia. Però certamente dissero sottovoce all’umile pescatore di Galilea: Gesù ti ha detto:
“Tu sei pietra e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.” )Mt 16,16).
Nel cuore della Necropoli Romana queste parole diventano visibili, palpabili; diventano esperienza cha fa cadere in ginocchio per esclamare insieme a Pietro: “Signore, tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente” (Mt 16,16). “E noi da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv6,68).


Donna Gloriosa

O Donna gloriosa,
alta sopra le stelle,
tu nutri sul tuo seno
il Dio che te ha creato
La gioia che Eva ci tolse
Ci rendi nel tuo Figlio
E dischiudi il cammino
Verso il regno dei cieli.
Sei la via della pace,
sei la porta regale:
ti acclamino le genti
redente dal tuo Figlio.
A dio Padre sia lode,
al Figlio e al Santo Spirito,
che ti hanno adornatadi una veste di grazia. Amen
O Donna gloriosa,
alta sopra le stelle,
tu nutri sul tuo seno
il Dio che te ha creato

La gioia che Eva ci tolse
Ci rendi nel tuo Figlio
E dischiudi il cammino
Verso il regno dei cieli.

Sei la via della pace,
sei la porta regale:
ti acclamino le genti
redente dal tuo Figlio.

A dio Padre sia lode,
al Figlio e al Santo Spirito,
che ti hanno adornatadi una veste di grazia. Amen

venerdì 20 novembre 2009

Parole/preghiera.

Salmo 40ss.
Beato l’uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera. Veglierà su di lui il Signore lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle brame dei nemici. Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia
Sal 45ss.
Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. Se crollano i monti nel fondo del mare, si gonfino le sue acque, tremino i monti per i suoi flutti, se trema la terra non temiamo, perchè Dio è per noi rifugio e fortezza.
Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l’infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: “gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me”. (Sal 68,10)
Cristo ci ama, ci ha liberati con il suo sangue.
Ti chiedo Signore:
Libera gli oppressi,
illumina i ciechi,
soccorri gli orfani e le vedove.
Rivestici della tua armatura, perché possiamo resistere agli assalti del maligno.
Dio, che con la luce del tuo Figlio, parola di verità, disperdi le tenebre dell’ignoranza, accresci in noi il vigore della fede, perché nessuna tentazione possa estinguere quella fiamma che la tua grazia ha acceso nei nostri cuori.

giovedì 19 novembre 2009

Così dice il Signore:
In quale luogo potrei fissare la dimora?.
Su chi volgerò lo sguardo?
Il Signore fissa il suo sguardo Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito, su chi teme la sua parola.
Ci dice il Signore: “Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”. Ascoltiamo oggi la sua voce. Ascoltare è il atto di discernere la protezione di Dio nella nostra vita. Impariamo a dare ascolto alle ispirazione di Dio per non sbagliare la strada verso l'alleanza gioiosa con il Signore. Verso la nostra liberta interiore.

mercoledì 18 novembre 2009

Il Cuore del giusto esulterà nel Signore.

“Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria”. (Sal 63, 11.) “Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore”. (Sal 36,4)
Ma come potremo gioire nel Signore, se egli è tanto lontano da noi? Lontano?
No. Egli è lontano, a meno che tu stesso non lo costringa ad allontanarsi da te.
Ama e lo sentirai vicino. Ama ed egli verrà ad abitare in te. “Il Signore è vicino: non angustiatevi per nulla” (Fil 4, 5-6). Dio è amore” (Gv 4, 8)
Ma tu vorrai chiedermi: Che cos’è l’amore?
L’amore è la virtù per cui amiamo. Che cosa amiamo? Un bene ineffabile, un bene benefico, il bene che crea tutti i beni. Lui stesso sia la tua delizia, poiché da Lui ricevi tutto ciò che causa il tuo diletto. Solo il peccato tu non ricevi da lui. Eccetto il peccato, tu hai da lui tutte le altre cose che possiedi.
Cammina nella fede, e giungerai alla visione profonda...!

domenica 15 novembre 2009

Disse Gesù ai suoi discepoli: “In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce”.
Il cristiano sa che la benedizione di Dio non lo protegge dalle difficoltà della vita, ma nelle difficoltà gli garantisce uno scudo di luce che non lo lascia cadere nelle tenebre.
Tra le cose tristi della vita per il cristiano c’è sempre una nota gioiosa; tra tanto buio c’è per lui sempre un raggio di sole: la speranza”
Che cosa deve fare il cristiano? Servirsi del mondo, non farsi schiavo del Mondo.
Che significa ciò? Vuol dire avere, ma come se non avesse.
Le offerte più gradite a Dio sono: la misericordia, l’umiltà, le confessione, la pace, la carità. Sono queste le cose che dobbiamo portare con noi e allora attenderemo con sicurezza la venuta del giudizio il quale “Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti” (Sal 95,13).
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli. Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. State attenti, vigilate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.
Più che fare calcoli sul tempo, bisogna riconoscere nella storia i segni della presenza di Cristo e vegliare.

giovedì 12 novembre 2009

Dizer sim a Deus para sempre

Renovação da Consagração
Superada a noite das trevas, a noite escura, foi mais fácil renovar minha consagração a Deus. Profundamente convencido repetia: Hoje renovo diante da comunidade, diante do altar sagrado, o meu SIM definitivo a Deus, como religioso na Congregação dos Pobres Servos da Divina Providência. Sei que o Senhor me escolheu e me mandou profetizar. Deus que amou tanto ao mundo até dar seu filho ao mundo, me consagrou para uma grande missão... Senhor aceite-me em tua companhia, eu hoje faço minha entrega total a Ti, sem reservas, tenho zerado minha vida, nada me pertence, entrego-me por completo a Ti, quero ser só teu, para sempre, por toda a minha vida. Faço entrega da minha sensualidade, minha sexualidade, quero viver a castidade, a pobreza e a obediência somente para ti, me confio a ti definitivamente, oh Senhor!
“Ele não gritou nos meus ouvidos, não mandou nenhum bilhete, nem telefonou. Não pôs carta no correio, não mandou nenhum e-mail, nem telegrafou. Não me disse por um anjo, não bateu na minha porta, não entrou pela janela, mas me escolheu. Ele me falou ao coração, muitas vezes. Deus me elegeu, Deus me convidou, Deus me convocou. Como é que eu sei que me chamou, se não me disse nem falou e nem sequer me apareceu? Sim, vi que Deus me chamava com os olhos do meu coração. Eu vi meu Deus falar pelo sorriso do coração. Senti que Deus chamava quando vi a dor do povo. Senti que Deus falava quando vi a minha Igreja. O coração querendo, mais, sempre mais. Meu coração querendo a paz. Querendo alegria, felicidade e paz”.
Para renovar o sim não foi fácil, eu só o fiz depois de um longo e silencioso processo. No caminho apareceram muitos espinhos, era necessário liberar-se de cada um... não faltaram por certo rios de lágrimas. Idéias, pensamentos, imagens estavam sempre muito presente e não me deixavam socegar... -“ Para permanecer nas mãos do divino Oleiro é necessário “renunciar a si mesmo”. Jesus não quer que nos desprezemos e nos desvalorizemos, mas, sim, que nos desfaçamos dos ídolos, renunciando a toda forma de idolatria, de soberba e de vanglória. Requer de nós, cristãos (religiosos), uma constante conversão da vida para configurá-la com Jesus Cristo. Isto tem o seu preço e suas conseqüências na vida do dia-a-dia. Porque no seguimento de Jesus, o discípulo deve estar pronto para assumir hostilidades, desprezo, perseguição e, se necessário, ir até a morte. Pedro, o primeiro, depois de ter recusado esse “caminho”, terminará por seguir o seu Mestre até o fim. Pois, não há resposta ao apelo de Deus, ao seguimento de Jesus, à vida cristã, sem combate pascal, sem enfrentamento das forças das trevas em nós e fora denós.
Graças a Deus hoje a renovação do dia 8 de dezembro é muito serena, è mais uma grande ocasião para confirmar minha sincera entrega a Deus, sem medo, sem dúvidas é, repito, grande momento de fé e doação para sempre.

mercoledì 11 novembre 2009

Dio ci parla

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero. Era un Samaritano. E Gesù gli disse: àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!

Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio. Terribili e veloce egli piomberà su di voi, poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto. Gli ultimi infatti meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore. Il Signore dell’universo non guarderà in facci a nessuno, non avrà riguardi per la grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande a tutti provvede in eguale modo.
… Bramate le mie parole, desideratele e ne sarete istruiti.
(Dal libro della Sapienza 6,1 - 11)

lunedì 9 novembre 2009

Così dice il Signore:
“Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi circa i sentieri del Passato,
dove sta la strada buona e prendetela,
così troverete pace per le anime vostre”.

(Geremia 6,16)

domenica 8 novembre 2009


Entregue ao Pai Celestial as tuas cargas, preocupações e tristezas. Salmos 37:4;8; 4:10. Romanos 8:18, Filp. 4:6 Respire apenas a atmosfera de paz, amor, e de felicidade.Cols. 3:13, Hebreus 12:2 e 14 Veja somente o bem em teus semelhantes.Filipe. 2:3. Mt 26:7-10 e Rom 3:29 Escute a voz de Deus. Sal 8:5 e 8, Isa 6:8, Prov. 21:13 Pronunciem teus lábios apenas palavras edificantes e caridosas. Col. 3:16, Mt 5:37. Rom. 31:26 Sorria, sorria, sorria o dia inteiro. 1 tess. 5:16, Sal 126:5, Fil 2:10 Ande sem temer, pelos caminhos em que Deus te guiar. sal 1-8, Fil. 2:10, Rom:12-13.Une-as diariamente para uma prece especial. Tim, 2;8, Rom 31:20, Sal 134:2. Irradie sentimentos de amor. Rom 12:9, Jó 1:35. Tenha todos os dias contato com Deus .Mt, 6:8, Rom 12:9, Luc. 21:19.
...
Disse Gesù: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti altri.” Beati i poveri di Spirito: perché di essi è il regno dei Celi”.
Il Signore vede nelle profondità dei nostri cuori.
Egli conosce i nostri eroismi e i nostri fallimenti.
Conosce soprattutto la nostra fede sincera, nonostante tutte le nostre fragilità.
Con fiducia invochiamo la sua misericordia.

Buona domenica

venerdì 6 novembre 2009

Ginástica para a vida espiritual

Ginástica para relaxamento dos nervos.
Entregue ao Pai Celestial as tuas cargas, preocupações e tristezas
Salmos 37:4;8; 4:10, Romanos 8:18, Filp. 4:6
Ginástica respiratória
Respire apenas a atmosfera de paz, amor, e de felicidade.
Cols. 3:13, Hebreus 12:2 e 14
Ginástica Ocular
Veja somente o bem em teus semelhantes.
Filipe. 2:3. Mt 26:7-10 e Rom 3:29
Ginástica auditiva
Escute a voz de Deus.
Sal 8:5 e 8, Isa 6:8, Prov. 21:13
Ginástica para la mente
Exercite exclusivamente id
Sal 1:2, Fil. 4:8.
Ginástiva para a língua
Pronunciem teus lábios apenas palavras edificantes e caridosas.
Col. 3:16, Mt 5:37. Rom. 31:26
Ginástica Facial
Sorria, sorria, sorria o dia inteiro
1 tess. 5:16, Sal 126:5, Fil 2:10
Ginástica para as Pernas
Ande sem temer, pelos caminhos em que Deus te guiar
Isa. 1-8, Fil. 2:10, Rom:12-13.
Ginástica para as maõs.
Une-as diariamente para uma prece especial
L Tim, 2;8, Rom 31:20, Sal 134:2
Ginástica para o coração
Irradie sentimentos de amor
Rom 12:9, Jó 1:35
Ginástica para a Alma
Tenha todos os dias contato com Deus
Mq, 6:8, Rom 12:9, Luc. 21:19

Estes exercícios podem ser feitos por crianças, adolescentes, jovens, adultos e idosos. Não há contra indicação para ninguém. Pratique-os quantas vezes possíveis e a melhora será garantizada.

giovedì 5 novembre 2009

Un esempio da seguire

La via che Gesù ha insegnato è questa: Prima di tutto: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. E poi: Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
San Martino con l’esempio della sua vita ci dimostra che noi possiamo raggiungere la salvezza e la santità per questa via. San Martino praticava con molto impegno e diligenza il comandamento dell’amore, dato dal divino Maestro. Perciò trattava i fratelli con quella viva carità che gli nasceva da una fede incrollabile e da una profonda umiltà. Amava gli uomini, perché li stimava sinceramente come figli di Dio e fratelli suoi; anzi li amava più di se stesso, poiché, con l’umiltà che aveva, riteneva tutti più onesti e migliori di sé. Scusava i difetti degli altri, e perdonava le offese più aspre, essendo persuaso che, per i peccati connessi, era degno di pene molto più gravi. Con ogni zelo si sforzava di ricondurre i colpevoli sulla buona via. Assisteva gli ammalati con affabilità. Ai più poveri procurava cibo, vestiti, medicine. Sosteneva, per quanto era in suo potere, i contadini, i negri e i mulatti, allora considerati cosa spregevole. Dava loro ogni aiuto e prodigava per essi con premura, tanto da meritare di essere chiamato dal popolo “Martino della carità”. Questo santo uomo, che con l’esortazione, con l’esempio e con la virtù contribuì così efficacemente ad attirare gli altri alla religione, anche oggi ha il potere di innalzare mirabilmente le nostre menti alle cose celesti.
Che l’esempio di Martino insegni salutarmene a molti quanto dolce quanto felice cosa sia il seguire le orme di Gesù Cristo e conformarsi ai suoi divini comandi.

Consagração

No próximo dia 8 de dezembro nós Pobres Servos, renovamos nossa Consagrção religiosa. Ontem, por um momento fiquei pensando sobre este acontecimento, sobre minha vida religiosa e na reflexão, imediatamente surgiram algumas perguntas:
Como é a minha relação com o Pai?
Como faria Jesus se estivesse aqui em meu lugar?
Com quem partilho a minha vida?
Jesus era muito dedicado à sua missão, e eu?
Como é minha relação com as pessoas?
Como as vejo e como será que elas veêm a mim?
Como as trato? Etc.
Cristo vem ao mundo e manifesta o desejo de salvação. Ele se revela aos simples. Ele chama alguns para fazê-los partícipes da ação de Deus. Por onde Jesus passa chama sua atenção pela bondade e profunda intimidade de amor com o Pai. Jesus faz tudo isso de um modo muito humano.
Eu penso que o primeiro e fundamental para mim é estar unido a Ele, sair da solidão, do próprio egoísmo e fazer comuhão com Ele.
Minha comunhão com Cristo com certeza me introduzirá à intimidade com o Pai, seguindo o memo caminho de Cristo. É de fundamental importância dedicar tempos preciosos para a intimidade com Deus, este nunca será tempo perdido, sempre se multiplicará... O trabalho é necessário, mas não é tudo. É necessário ficar atento para que minha vida não seja tudo um “traquetismo”, colocando tudo na mesma panela: trabalho, oração, lazer, sono, histórias etc. Jesus era um apaixonado pela sua missão e sabia dividir com equilíbrio o tempo entre sua missão e sua relação com o Pai. Jesus era possuído pelo desejo de fazer acontecer a missão.
A gente que caminha, que faz o dia dia comigo, percebe claramente quanto existe em mim de Deus. Se dá conta se eu sou feliz ou vivo uma vida fictícia. Cristo por primeiro me dá o exemplo, Ele faz comunhão, se coloca no lugar do outro, no lugar do humilde, daquele que sofre, caminha ao seu lado. Cristo no mundo é presença afetiva, é amor, é guía.
A exemplo de Jesus, minha doação há de ser total. Há de ser a razão do meu modo de viver o “apaixonamento” de total doação a Deus e aos outros. Então, minha sexualidade (os votos) terá sentido dentro desse apaixonamento, porque fora dele não será amor, será outra coisa.
Para ser “bom pastor”, é preciso entender a miséria dos outros, compreender suas razões, colocar-se no seu lugar, entrar em seu mundo... É preciso vibrar por ser um “pastor”, um consagrado, chamado para uma grande missão. Sem este entusiasmo, “empolgação”, dificilmente existirá alegria contagiosa na missão...
Minha consagração há de ser motivo de alegria, livre de “instrumentadas acompensações.” Ser amigo de todos e presença de amor para todos, sem excluir ninguém, nem privilegiar alguns. Atender e acolher da mesma maneira a todos. Viver com simplicidade, em solidariedade com os pobres, os excluídos, os desanimados, os que não têm, os que não podem... Tratar a todos com ternura e com carinho, essa há de ser minha regra primeira.
Trabalhar com os mesmos sentimentos de Jesus. “Acolhei-vos uns aos outros como Cristo vos acolheu”.

domenica 1 novembre 2009

Domenica delle Beatitudini

Noi saremo simili a Lui… lo vedremo come Egli è!
1]Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. [2]Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: [3] «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. [4]Beati gli afflitti, perché saranno consolati. [5]Beati i miti, perché erediteranno la terra. [6]Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. [7]Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. [8]Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. [9]Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. [10]Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. [11]Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12]Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
“I santi non sono alla stregua dei grandi personaggi di Plutarco. Un ero dà l’illusine di superare l’umanità, mentre il santo non sa spera, l’assume… Si sforza di avvicinarsi i più possibile al suo modello, Gesù Cristo” Quando Gesù proclamò le Beatitudini, non stava parlando a eroi e non voleva creare la stava maestra per una vita pienamente vissuta. E questo non vuol dire una vita sempre realizzata secondo i canoni del potere e del benessere, ma un’esistenza che riconosce i propri limiti, che si apre alla misericordia, ricevuta e donata, e che non ricambia i torti con la stessa moneta. Vuol dire passare di quelli che “hanno lavato le proprie vesti nel sangue dell’agnello” per riconoscersi ed essere realmente figli di Dio. Significa continuamente purificare se stessi e camminare nella fede, che dona pace e consolazione a quanti sperano nel Signore. Questa è la perfezione evangelica: non di vernice superficiale, ma si tratta di sostanza interiore: è la perfezione dei discepoli, che si sentono incoraggiare dal Maestro: “Beati voi!
Il vangelo con le Beatitudini ci invita a scelte coraggiose,
soprattutto a quella di farci piccoli e poveri.