Roma, o Roma quanto sei bella, com’è grande la tua storia. Ieri ho visitato la Necropoli Vaticana che è uno dei siti archeologici più famosi e più importanti del mondo. (Il percorso porta ciascuno di noi, a penetrare nella storia millenaria con molta venerazione e fanno venire i brividi in ogni paso che facciamo...)
Faccio mie le parole del arciprete della Basilica Vaticana, Angelo Comastri, nella presentazione del libro guida della Necropoli, quando dice: “Camminiamo sulla storia e non ce ne accorgiamo; calpestiamo i secoli e non ce ne rendiamo conto. Bisognerebbe far meno chiasso e ascoltare di più la voce de quelli che ci hanno preceduto”. Scendendo nella Necropoli Vaticana, con la guida sapientissima, ci si immerge veramente nella storia. Si scende il gradino di circa millecinquecento anni e ci si trova in epoca costantiniana e poi nel terzo secolo e nel secondo secolo e, infine, nell’epoca di Nerone, il più feroce persecutore dei cristiani. Veramente sembra di camminare tra i secoli e di respirare l’emozione di epoche lontane, che, attraverso mausolei diligentemente recuperati, parlano al nostro tempo e alla nostra società: il percorso nella Necropoli diventa, pertanto una lezione e una meditazione. Quando poi ci se avvicina alla “Memoria Petri” e si tocca con mano la fede delle prime generazioni cristiane di Roma, il cuore ha veramente un sobbalzo. Se si fa un po’ di silenzio interiore, sembra di sentire il passo di coloro che raccolsero tra le lacrime il corpo crocifisso di Pietro e lo collocarono lì avvolgendolo di speranza.
In quel momento non potevano immaginare quel che sarebbe accaduto; non potevano prevedere lo sviluppo della storia. Però certamente dissero sottovoce all’umile pescatore di Galilea: Gesù ti ha detto: “Tu sei pietra e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.” )Mt 16,16).
Nel cuore della Necropoli Romana queste parole diventano visibili, palpabili; diventano esperienza cha fa cadere in ginocchio per esclamare insieme a Pietro: “Signore, tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente” (Mt 16,16). “E noi da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv6,68).
In quel momento non potevano immaginare quel che sarebbe accaduto; non potevano prevedere lo sviluppo della storia. Però certamente dissero sottovoce all’umile pescatore di Galilea: Gesù ti ha detto: “Tu sei pietra e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.” )Mt 16,16).
Nel cuore della Necropoli Romana queste parole diventano visibili, palpabili; diventano esperienza cha fa cadere in ginocchio per esclamare insieme a Pietro: “Signore, tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente” (Mt 16,16). “E noi da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv6,68).
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