Esta es la juventud del Papa

Esta es la juventud del Papa

giovedì 31 dicembre 2009

Un pensierino spirituale prima di dire “ciao Anno 2009”!
Cristo nella Eucaristia consegna se stesso al Padre per noi , ed è nell’Eucaristia che noi siamo chiamati a lasciarci attrarre da questo vortice di dedizione per entrare nel dono stesso di Cristo. Ogni nostra preghiera diventa allora preparazione, attualizzazione, vissuto dell’Eucaristia. La preghiera autentica è quella che dispone ciascuno di noi al servizio degli altri. Consegnare a Dio la nostra vita non significa consegnarla “astrattamente” nelle sue mani, quasi per estraniarci dal mondo. Significa invece consegnarla a lui perché ci metta a in stato di servizio verso i fratelli. E questo il punto di arrivo della preghiera Cristiana: educazione al servizio, educazione all’essere disponibili totalmente, educazione a buttarsi nel servizio incondizionato dei fratelli.
Incondizionato perché l’incondizionato di Dio, l’Assoluto, colui che è senza condizioni e che ci chiama al dono senza condizioni, ci si è rivelato e ha trasformato la nostra vita. Qui si fonda non solo il rapporto tra preghiera ed Eucaristia, ma anche quello tra preghiera e vita.
La pietra di paragone dell’autenticità della preghiera è non il ripiegamento su di sé o il gusto intimistico che ci spinge a trovare delle soddisfazioni personali, ma la franca e chiara messa a disposizione della nostra vita per tutti coloro che hanno bisogno di noi, per chi soffre, per i più poveri, per i più bisognosi. È una appropriazione di noi stessi per il servizio degli altri.
È questa la preghiera che vogliamo fare e che chiedo di poter fare io stesso, mettendomi ogni giorno sempre più in stato di servizio.
(Meditazioni di Carlo Martini.)

lunedì 28 dicembre 2009

In Preghiera

Signore, nel silenzio di questo giorno che nasce, vengo a chiederti pace, sapienza e forza. Oggi voglio guardare il mondo con occhi pieni d’amore; essere paziente, comprensivo, umile, mite e ottimista. Voglio vedere, al di là delle apparenze, i tuoi figli, come tu stesso li vedi, per poter così apprezzare la bontà di ognuno. Chiudi i miei orecchi alla mormorazione, custodisci la mia lingua da ogni maldicenza e metti in essa tante occasioni di “beneficenza”, che in me ci siano solo pensieri che dicano bene. Voglio essere tanto bene intenzionato e giusto, da far sentire la tua presenza a tutti quelli che mi avvicineranno. Rivestire la tua presenza a tutti quelli che mi avvicineranno. Rivistimi della tua bontà, Signore, fa’ che in questo giorno,io rifletta te e ti renda presente ancora una volta sulla terra. Così sia.

sabato 26 dicembre 2009


Signore Gesù, tu sei venuto in mezzo a noi e hai voluto essere uno di noi. Fa’ che, uniti a te, ci sentiamo e viviamo da veri figli del Padre.
Nel Natale celebriamo la nascita e la manifestazione di Gesù Cristo, luce del mondo che viene ad illuminare le nostre tenebre.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
La luce del mondo brilla in una grotta, la fede ci guida a Betlemme.
La notte risplende, tutto il mondo attende, seguiamo i pastori a Betlemme.
Il Figlio di Dio, re dell’universo, si è fatto bambino a Betlemme.
sentiamo e viviamo da veri figli del Padre.
Nel Natale celebriamo la nascita e la manifestazione di Gesù Cristo, luce del mondo che viene ad illuminare le nostre tenebre.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
La luce del mondo brilla in una grotta, la fede ci guida a Betlemme.
La notte risplende, tutto il mondo attende, seguiamo i pastori a Betlemme.
Il Figlio di Dio, re dell’universo, si è fatto bambino a Betlemme.

venerdì 25 dicembre 2009

Auguri

O Bem é maioria, mas não se percebe porque é silenzioso. Uma bomba faz mais barulho que uma caricia, porém, para cada bomba que destrói há milhões de carícias que alimentam a vida.
E lembre-se: caminhar levando peso desnecessário, é pouco intelligente. Deixe de lado todas as situações e sentimentos pesados.
Auguri...

giovedì 24 dicembre 2009

Scende dalle stele

Cristo è nato per noi: venite, adoriamo.

O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
La terra, il cielo, il mare acclamano il tuo avvento, o Figlio dell’altissimo.
Oggi il Verbo eterno, generato dal Padre prima dei secoli, ha umiliato se stesso, per noi si è fatto uomo mortale.
Un giorno santo è spuntato per noi: venite tutti ad adorare il Signore; oggi una splendida luce è discesa sulla terra

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
Entrando nella storia, hai aperto la nuova era predetta dai profeti, fa’ che la tua chiesa rifiorisca in giovinezza perenne. Hai voluto rivestire la nostra condizione mortale, sii luce ai ciechi, vigore ai deboli, conforto ai sofferenti.
Sei nato nell’umanità del presepe, guarda ai poveri del mondo e dona a tutti prosperità e pace.
Hai portato agli uomini il lieto annunzio della salvezza, fa’ risplendere agli occhi dei morenti la speranza della nuova nascita nel tuo regno.
Sei disceso sulla terra per fare salire al cielo, riunisci con te nella gloria i nostri fratelli defunti.
Donaci di rimanere uniti a te, come tralci vivi e fecondi.

martedì 22 dicembre 2009

Ilumina


Buon Natale

La pace inizia sempre con un sorriso… e un sorriso ne attira sempre un altro. Quando questa pace entra nel cuore… si esprime con la gioia e con la felicità. La pace, la felicità e l’amore non esistono l’una senza l’altra. Una sorta di Santa Trinità. Quindi con un sorriso si può amare… si possono tendere le braccia… dare un po’ del proprio tempo, e condividere un po’ dei propri averi. Un sorriso dà sollievo alla sofferenza e ridona la speranza. Istruisce il cuore e lo riempie di compassione. E quando l’amore invade il cuore… non c’è più spazio per, la collera, l’invidia e la gelosia. Solo l’Amore può vincere davvero una guerra… perché solo l’amore può trasformare il nemico in amico.
Allora, il più bel regalo che si possa donare è un sorriso. Non costa niente, arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.
Ecco, per il vostro regalo, concedetevi qualche istante…
Dopo, visualizzate le persone che conoscete facendo loro un sorriso. E vedrete tutte queste persone rendervi un bel sorriso.
Buon tempo di Natale e Prospero Anno 2010
Agire
Io domani voglio farvi un regalo: alle ore 18:00 sarò davanti a Dio e per mezz’ora tutti voi sarete nelle intenzioni delle mie preghiere e ringrazierò Dio per avervi conosciuti e per il grande regalo che sei per te stesso e per il mondo. Prego amorevolmente con tutto il cuore perché la nostra vita sia sempre un raggio di luce e di gioia.

Ti saluto, e domani alle 18:00 saremo in una sola partecipazione spirituale!
Buon Natale.
Dal santuario del cielo esce il Signore e viene a salvare il suo popolo.
Il Natale del Figlio di Dio ci rende partecipe della vita immortale e, quindi, il peccato che ha spezzato la nostra unione con Dio e sfigurato la nostra somiglianza con Lui, a Natale finisce. Il Vangelo di oggi ci parla di Maria che è Madre per dono del Signore. A Lei non rimane altro che rendere grazie, per elogiare l’Onnipotente, che guarda gli umili e disperde i superbi, rovescia i potenti e ricolma di beni gli affamati, rimanda i ricchi a mani vuote e benefica quanti lo desiderano. Dio è fedele alle promesse: e questo perché Lui è misericordioso. Ogni credente è chiamato ad applicare a sé il Magnificat di Maria.
Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia.
Tu, che hai mandato il tuo Figlio a liberarci dal peccato e dalla morte, togli ogni ansia e tristezza dalla nostra città dalla faccia della terra. Fa’ che l’umanità, inondata di gioia per la venuta del tuo Figlio, conosca la letizia perfetta nel possesso di te, unico sommo bene.
Preghiera
“Il Signore fa morire e fa vivere, fa scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce; è Lui che abbassa ed esalta. Dalla polvere Egli solleva il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere insieme con i capi del popolo e assegnare loro un seggio di gloria” (da 1 Sam2)

lunedì 21 dicembre 2009

Un pensiero per voi:
Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio,
ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l’ascolto sono necessari alla vita dell’anima.Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l’indecisione.Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l’esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell’Amore.Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
Papa Giovanni XXXIII

sabato 19 dicembre 2009

IV Domenica di Avvento
Perché la Madre del mio Signore viene a me?
Elizabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”. Elizabetta proclama e saluta il Salvatore ancora nascosto agli occhi del mondo.
La visita di Maria alla cugina Elizabetta non è un semplice gesto di cortesia, ma una comunicazione nello Spirito. Oltre l’incontro delle due madri, avviene l’incontro di Giovanni il Battista con Gesù. Condividiamo la gioia di queste due madri che salutano la venuta del Salvatore.
Il Natale è per tutti noi un invito ad andare a Betlemme per trovarci con il bambino… un bambino in una mangiatoia… Mettiamoci subito in cammino, senza paura. Il Natale ci farà trovare Gesù e con Lui il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.
Tutte queste cose accadono sotto il soffio dello Spirito Santo.
Non restiamo fermi, ma apriamoci alla venuta del Signore verso di noi, a casa nostra. Sentiamo dentro di noi la gioia del Natale, esultiamo di gioia con il dono di Dio in noi… L’Emanuele ci farà vivere di un modo nuovo…ci farà uscire dalle nostre cose, dalle nostre misure umane, dalla superficialità per saporire le cose più sante, più essenziale.

venerdì 18 dicembre 2009

È ormai tempo di svegliarvi dal sono, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Viene da Sion colui che regnerà: il Signore, l’Emmanuele, grande è il suo nome.
Perseverate, e vedrete su di voi l’aiuto del Signore.
Rivolgo lo sguardo al Signore, aspetto Dio, mio Salvatore.
Aiutaci a vivere con sobrietà e amore in questo mondo, in attesa della beata speranza e della rivelazione della tua gloria.

giovedì 17 dicembre 2009

Il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio, ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Gesù Cristo è il Figlio di Dio che con la sua nascita umana ci rende figli a nostra volta e crea la nostra fraternità con Lui e tra di noi. Questo è l’avvenimento che ci prepariamo a celebrare a Natale e che dobbiamo già vivere ogni giorno. Il Vangelo di oggi ci ricorda che Gesù è il Figli di Dio, ma nasce anche come vero uomo, inserito in una genealogia. Egli è chiamato dall’evangelista Matteo “Figlio di Davide”, per mezzo del quale si risale ad Abramo. La Provvidenza guida la storia e la conduce fino a Gesù, portatore di vita divina nell’umanità. La Storia della Salvezza si conclude in Lui, che già misteriosamente, l’ha accompagnata.
Preghiera:
Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri. Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace. E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. In Lui saranno benedette tutte le stirpi della terra”.
Signore, apri il nostro cuore all’ascolto della tua parola, rendici forti e irreprensibili nella testimonianza della fede.
3-Compreender o mundo ao seu redor.
Só conseguiremos criar felicidade se pararmos com a utopia da criação da terra perfeita e do homem perfeito. Pessoas resignadas não são capazes de salvar nem a si mesmas. É interessante como a compreensão da realidade muda nossa maneira de ver as coisas e pode transformar loucura em razão e razão em loucura.
É importante descobrir realidades secretas, desconhecidas, que precisam ser exploradas. Ter calma paciência e lucidez para decifra-las é seu caminho para o autoconhecimento.
4-Ter consistência
Ter consistência é ter firmeza, direção, perseverança e constância. É sustentar de maneira resoluta e coerente aquilo que se faz A consistência faz com que pessoas comuns se tornem extraordinárias. A historia está cheia de exemplos ( Isaac Newton, Tsai Lun, Albert Einstein. Louis Paster, Charles Darwin, Nicolau Copérico), pessoas que se debruçaram sobre a realidade, sorveram os conhecimentos já existentes e, com muita consistência, deram passos concretos em busca daquilo que se escondia sob as aparências. Não há limites para quem tem consistência. Observe o mundo, aprenda com ele, converse mais consigo mesmo. A percepção de novas realidades é a única coisa capaz de nos fazer acompanhar essa era de mudanças e de “tsunamis” cada vez maiores.
5-Ter o prazer de crescer com solidez
Crescer com solidez é identificar e reconhecer seus guias, sejam eles pessoas, sejam fatos, fenômenos e situações. Um guia é aquilo que me leva a descobrir minhas realidades secretas. Que me faz crescer e me fortalece, às vezes me amparando, às vezes me sacudindo, às vezes me mostrando uma verdade que não queria ver. Um guia pode ser também uma situação trágica que acontece em nossa vida. Uma doença... Um chacoalhão que nos obriga a acordar e sair da ilusão.
Tudo tem um propósito. Tudo tem um porquê. É a magia da vida. Mais um motivo para você se conectar com sua realidade, ficar atento aos sinais que ela lhe envia e consciente das escolhas que faz a cada instante.
E como nasce o prazer de crescer com solidez?
Como mantenho viva a vida dentro de mim?
Lembre-se da primeira vez que você se sentiu forte: é essa a sensação de manter viva a vida. Volte lá atrás, talvez quando você era criança.Quanto mais você se ilude, menos percebe as oportunidades que a realidade lhe oferece para que esteja no futuro que existe para você agora.. Esse futuro já existe, pois está causando os encontros, as circunstancias, as situações que você esta vivendo agora. Ou seja: o presente é o resultado do futuro. Por que e como acontecem as circunstancias que cercam seu momento presente, isso está acima de sua compreensão e, muitas vezes, também de sua vontade..
A realidade não desiste de lhe enviar sinais, arranjar encontros, colocar portas bem na sua frente. E se você não a beija, ela dá um jeito de beijar você. Beija por intermédio da crise, do choque, do beco sem saída em que pode se tomar a sua vida.
É ilusão achar que escaparemos ilesos da realidade, que não sorrir agora nos poupará de chocar depois, que não chorar agora nos fará fortes para negar as dores futuras.
Vida vivida, intensa e realista é o que interessa. Por isso toque, consuma, amasse, coma, beije a realidade. Mergulhe nela. Viva, seja feliz.
Mudar de vida não é mudar de ilusão, mas colher do presente é plantar no presente. Não queira determinar o futuro, apenas decida o presente. Escolha sua realidade, pois você já foi escolhido por ela e por tudo o que a envolve. Nada é definitivo, estamos sempre em transformação. A eternidade só é possível porque nos transformamos. Esqueça o que você foi. Vibre com o que você é agora, aqui, já. Cada instante é digno, imenso e gigantesco. Saiba que a única certeza desta vida é a transformação infinita.
(Cair na real, abraçar minha verdade e conquistarei o mundo.)

martedì 15 dicembre 2009

Recuperar el encanto

I. ¿UNA PASION PERDIDA?
¿Cómo es posible, entonces, que seguir a Jesús no nos haga personas encantadas de su persona?¿Qué sucedió? Kierkegaard cuenta un episodio sorprendente. Un europeo, viajando por el misterioso Oriente, conoció una joven con la que se encontró sólo una vez. El “flechazo” fue tan fuerte que se apasionó perdidamente de ella. Pero no conocía el idioma chino y, por lo tanto, no podía comunicarse con ella. Después de muchas dificultades se puso a estudiar el idioma y, luego de gran esfuerzo, consiguió ser un experto de ese idioma y cultura. Hasta comenzó a dar conferencias por todos lados. Sus estudios, viajes y compromisos fueron tan numerosos que, al inicio, le escribía a su amada y ella le respondía feliz. Posteriormente no tuvo más tiempo para escribirle y ella ya no sabía donde enviarle sus cartas. El se hizo tan importante que olvidó a la joven por la que había aprendido el nuevo idioma. La historia no puede ser más instructiva. La vida religiosa nació a partir de una pasión por Cristo y por su proyecto de vida. Todo lo demás que hemos aprendido fue para conocerlo más a fondo y testimoniarlo mejor. Olvidar este primer encanto y pasión quiere decir perder todo el entusiasmo por la vida religiosa. Esto no ha sucedido a nuestros fundadores o fundadoras. Su pasión por Cristo fue siempre en aumento y ésta fue también la experiencia de los grandes creyentes de todos los tiempos que han dejado una huella imborrable en el corazón de la Iglesia, que día a día nos sorprende y asombra. Ellos son una viva encarnación del encanto de la vida religiosa. Entre éstos quiero recordar a Charles De Foucauld y el p. Pedro Arrupe .
Charles De Foucauld escribió: “A partir del momento que comprendí quién era Dios para mí, me di cuenta que no podía vivir más sin El”. Desde entonces fue el “hermano universal” porque los hombres y las mujeres que tienen un amor íntegro hacia Dios se convierten, a partir de esa experiencia, en hombres y mujeres llenos de amor a todo y a todos.
El p. Arrupe era un hombre fascinante. Esta es la impresión unánime de todos aquellos que lo conocieron de cerca. Impresionaba su frescura evangélica y su libertad de espíritu. Contagiaba un optimismo estimulante. Era de una creatividad extraordinaria y de una simplicidad increíble. Su personalidad encantaba y seducía. ¿Cuál era el secreto? En el hecho de vivir una pasión por Cristo enamorado del hombre.
“Nada más importante que encontrar a Dios, es decir, enamorarse de El de manera definitiva y absoluta. El objeto de tu amor aferra tu imaginación y termina por dejar huellas por todos lados. Ese será el motivo principal que te moviliza desde que uno se levanta y lo que colma tus noches y consume los fines de semana, lo que lees, lo que conoces, lo que mueve tu corazón y te llena de alegría y gratitud. ¡Enamórate! Permanece en el amor. Todo será distinto!”.
Fuente: Revista Testimoni, n.11 (junio 2005)

lunedì 14 dicembre 2009


Alguns (5) passos essências para criar nova vida
1-Um choque de realidade
Enquanto não assumimos a realidade, não conseguimos tomar decisões. Não fazemos as escolhas que permitem criar nova vida. Continuamos como vitimas do passado, espectadores do presente e, simplesmente, torcedores do futuro. Mas não entramos em campo, não participamos ativamente do jogo. Negamos nossa realidade... e continuamos iludidos.
Choque na realidade é acordar, romper com uma situação insustentável. Quebrar o vaso que pode estar comprometendo a felicidade, para isto se deve encarar a realidade.
Há momentos em que temos de parar de nos iludir, tomar atitudes decisivas e mudar de vida. Devemos ser honestos e ter coragem de avaliar o que determinadas situações fazem conosco. Se não estamos contentes com elas, já as estudamos profundamente, fizemos de tudo para compreende-las e não conseguimos transforma-las em oportunidades de aprendizado capazes de alimentar nosso sonho, pode ser que esteja na hora de quebrar o vaso. Romper com a ilusão. Assumir a realidade. É preciso acabar com a ilusão antes que ela acabe conosco. Mais cedo ou mais tarde, a realidade se revela e vem nos dar um beijo com a doçura da bênção ou o amargor da crueldade.
Todos nós temos um despertador interno que grita “acorda” quando já não é mais possível fugir da realidade. Às vezes, porém, estamos tão iludidos que não ouvimos o alarme. Felizmente há pessoas que nos amam e lutam por nós. Temos amigos que nos querem bem e não têm medo de dizer aquilo que é desagradável de ouvir.
Às vezes é mesmo difícil interpretar os sinais da realidade – ouvir nosso despertador interno. Mas, se outros despertadores tocam, é porque está mesmo na hora de acordar.
Todo choque de realidade dói, mas resolve. Coloca a vida no eixo e permite a construção dos sonhos possíveis para a nossa vida.
2-Assumir a responsabilidade por sua vida
Assumir o choque da realidade é o começo.
Assumir a responsabilidade é entender que qualquer mudança em sua vida depende exclusivamente de você. A vida pode ser considerada um palco onde desempenhamos um papel. Devemos assumir a responsabilidade por escrever nosso roteiro e viver aquilo que queremos. A revolta negativa e destrutiva perante a realidade é uma maneira de fugir dela e acabar caindo em outra ilusão. A partir da realidade, domamos nossos fantasmas, perdemos o medo do escuro...
Estarei assumindo a responsabilidade e criando novas realidades em minha vida?
Continua

domenica 13 dicembre 2009

Caia na real: abrace a sua verdade e conquiste o mundo. Beijar a própria realidade é o caminho mais seguro e autêntico para a felicidade. O beijo mais perdido de todos os beijos é aquele que a gente deixa de se dar. A aceitação da realidade, por pior que seja, faz com que a gente passe a ver aquilo que antes não enxergava e, a partir disso, converta suas fraquezas em forças. Por mais que tente fugir da realidade, nalgum momento me alcançará. É ela que me faz andar com os pés no chão e sair da ilusão. A realidade mostrará que deixei muitas coisas incompletas mas olhando-a me devolverá a capacidade de recomeçar. Ocultar a realidade é ser conquistado pela cultura do medo, que é contrario a vida otimista e leal. Ver a realidade é fazer do passado “perdido” um caminho novo, das quedas um paço da dança, do medo uma escada e do sonho uma ponte que me leva ao encontro dos outros. É preciso amar a própria realidade para ser feliz e a sua descoberta inicia pela superfície até chegar ao núcleo central de si próprio. É a partir da minha realidade que construirei sonhos legítimos e possíveis. A realidade há de ser abraçada com carinho. Não há de ser ignorada nem negada. Saber olhar essa realidade que o mundo deposita em minhas mãos. A realidade existe não é uma ilusão e permanecer na ilusão é enganar os sentimentos e querer a infelicidade. A ilusão é o maior mal da humanidade. As coisas não acontecem por arte mágica. Um lugar ideal fora da realidade não existe.
Me examino:
Neguei a realidade por uma ilusão?
Qual é o meu modelo de amor?
Sou responsável do meu eu?
Sou grato às pessoas?
Sou livre para desejar e para desejar não desejar?
Não sou um extraterrestre. É preciso estar conectado à realidade que tem existente de coisas boas e más e que para ser feliz devo assumir a dualidade desse mundo real, aceitar as minhas imperfeições, entender que na terra não é paraíso nem inferno, mas um pouco de cada. Todo progresso surge do enfrentamento da realidade. Eu me acostumei demais a certos mimos e privilégios e quando me vi diante da dificuldade fiquei abalado, não pude aceitar a contrariedade. O progresso surge do enfrentamento da realidade. A realidade é o alicerce do sonho possível. E a felicidade é... humildade, trabalho intenso e criatividade. A humildade está em saber que sozinho não sou nada. A humildade está em saber agradecer aquilo que tenho que recebi gratuitamente. Arrancar, da sua simplicidade e fragilidade, a força especial que vive e está armazenada dentro de mim. Eu devo desejar e querer romper com o sofrimento sem essa energia não haverá progresso. Depende de mim transformar a infelicidade em felicidade. Descobrir qual é o ponto em que posso canalizar a força para superar as fraquezas de forma poderosa. Começar com um beijo na minha realidade. Pessoas que beijam a realidade mudam sua vida e o mundo.
Só mudamos e provocamos mudanças no mundo com decisões realistas e profundas. Dentro de nós. O preço do sonho é o custo da realidade. Ao mexer conosco, movimentamos o universo. Você só terá sucesso na vida quando perdoar os erros e decepções do passado. A vida é curta mas as emoções que podemos deixar duram uma eternidade. A vida não é de se brincar, porque em pleno dia se morre.
Continua...
Do livro “O beijo na realidade” De: (José Luiz Tejon)

III Domenica di Avvento

Interrogavano Giovanni: “Che cosa dobbiamo fare?
-Rispondeva loro: Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”.
Giovanni Batista proclama le esigenze di una vera vita cristiana. Noi che abbiamo ricevuto il battesimo, non solo nell’acqua, ma nello Spirito di Cristo, accogliamo queste richieste. Il battesimo ci ha immersi nell’amore eterno di Dio. Malgrado i nostri dispiaceri le nostre preoccupazioni, le nostre stanchezze, abbiamo fiducia! Dio non ci abbandonerà mai.

venerdì 11 dicembre 2009


Dobbiamo andare incontro a Gesù “con le lampade accese”. Occorre quindi che camminiamo spiritualmente, cioè cresciamo in santità, tenendo accesa la luce di una fede vigile, che attendi Signore. Il Vangelo di oggi (Mt 11,16-19), ci insegna che è possibile chiudere gli occhi sulle porte di Dio e in particolare su Gesù Cristo, che è ben più di un profeta e di un sapiente; è la Sapienza incarnata. Dobbiamo sempre temere di lasciare passare invano la Parola di Dio, E quando questo avviene, accade per la nostra puerile incoerenza e contraddizione,m che non sa riconoscerlo, La Grazia comporta sempre un impegno, una responsabilità.
La Parola di Dio dal libro del profeta Isaia, è molto propizia per ciascuno di noi. Basterebbe affidarsi a queste poche righe scritte dal Profeta Isaia, per andare con sicurezza al incontro del Signore…
Cosi dice il Signore, tuo redentore, il Santo d’Israele:
“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
Se a vessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena.
Non sarebbe mai radiato né cancellato il tuo nome davanti a me.” (Isaia 48,17)
Preghiera
Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. Egli avrà la luce della vita!

Agire:
Chi è per me Gesù? Lo riconosco e lo professo come la Sapienza incarnata, il Figlio di Dio venuto nel mondo per redimere l’uomo, oppure dubito di Ciò?

giovedì 10 dicembre 2009

Nella festa del Natale Cristo viene a noi, nella misura della nostra fede, perciò chiediamo a Dio di risvegliarla nel nostro cuore. Una fede autentica si manifesta nel servizio di Dio mediante la santità della vita. Il Vangelo di oggi ci parla di Giovanni Battista che, prima della venuta del Regno dei cieli, è indubbiamente il più grande di tutti. Dopo che il Regno è apparso in Gesù, la grandezza è misurata in rapporto a Lui. Ma occorre coraggio per riconoscerlo e aderirvi. Dio ci assicura che viene in nostro aiuto e che non abbandona né i poveri, né quanti si affidano a lui. Egli è liberatore e provvidente.
Preghiera
Ti lodino, signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo Regno e parlano della tua potenza. Il tuo Regno, è Regno di tutti i secoli, il tuo dominio si estende ad ogni generazione”. Dal Sal 145

Agire: Nella mia vita quotidiana, attuo scelte radicali e impegnative coerenti con quanto insegna il Vangelo?

mercoledì 9 dicembre 2009

Máscaras mentiras e falsidades:
"Quando ocultamos e disfarçamos a verdade e aparentamos aquilo que não somos, terminamos na superficialidade e não conseguiremos chegar ao âmago. Provavelmente construiremos máscaras que se disfarçam em:
Força; máscara que criamos para esconder nossa fragilidade, em lugar de fortalecer-nos por dentro com o poder do Espírito.
Bondade; apreciamos que digam que somos bons e humildes, não toleramos que pensem que somos egoístas ou orgulhosos.
A serenidade; aparentamos o que não somos. Sofremos a raiva reprimida. Fazemos as coisas para que nos aplaudam.
Por tanto, para superar essas máscaras, não sejamos injustos com nosso próprio ser e com Deus. Sejamos o que temos de ser, nossa verdadeira pessoa, aquela que Deus criou. Cultivar-nos sem perder nossa identidade.
As distrações que tanto nos enganam.
Desconhecer as feridas interiores que não nos deixam viver em paz em nosso próprio ser. Inventar refúgios para proteger-nos da vida. Tapar nossos vazios com qualquer tipo de ocupação e depois justificar nossas angustias pelo excesso de trabalho. Só enfrentando a causa profunda dessa angustia, poderemos preencher de vida o nosso ser.
Também nos enganamos acreditando que, fechando-nos em nós mesmos, teremos um pouco de paz, quando na realidade o que há em nós mesmos é insatisfação, egoísmo e tristeza profunda.
Não odiar o que está por detrás da máscara
Se olhando-me com sinceridade, descubro muita falsidade, egoísmo ou tristeza, não é útil odiar-se ou desanimar-se ante nossas infâmias, porque cada um de nós é infinitamente amado por Deus. Por mais profunda que nos pareça as nossas misérias, que não nos desanimem porque é nelas que a força restauradora de Deus penetra, derramando sua luz que nos da vida nova.
Caminho para cura o que está detrás da máscara.
O que não gosto em meu ser? Que parte de minha vida se sente perdida? O que procuro ocultar aos olhos dos outros? O que me custa reconhecer de meu próprio ser, isso que sequer aprecio recordar? O que desejo fazer ampliar-se em mim? Até onde quero ir? Que estilo de vida quero alcançar?
Para recordar:
Cada um tem que ser aquilo que foi chamado a ser e procure responder ao projeto de Deus.
A única coisa que de fato cura e preenche nosso vazio interior é o Amor.
Procuremos imitar a Deus não as pessoas.
Deus não espera grandes coisas, mas quer passos pequenos e sinceros. Um pequeno passo sempre é na, realidade, algo imenso
Chegamos pouco a pouco às coisas grandes por meio de mudanças pequenas que vão somando-se e vão modificando-se lentamente. Podem parecer-nos insignificantes, mas na realidade são avanços enormes, porque nos tiram da mediocridade cômoda em que nos instalamos."
Do Livro do Liberte-se da superficialidade e das máscaras
(Victor Manuel Fernández)

martedì 8 dicembre 2009

Liberte-se da superficialidade e das máscaras

Acostumamo-nos tanto a apresentar uma imagem, que chega um momento em que já não sabemos quem somos na realidade.
Na mediocridade do mundo é difícil encontrar a Deus, mas se na mediocridade soubermos ver os pontos positivos descobriremos a mão de Deus em tudo. Nossa missão se cumprirá nesse mundo e não é fugindo dele que a realizaremos.. Na medida que soubermos dar sentido à nossa vida, mais “profunda” será nossa amizade com Deus e o reconheceremos em qualquer lugar. Com a amizade do “Senhor” posso libertar-me pouco a pouco e é o mesmo Deus que da profundidade à minha relação com os outros. A amizade com Deus não significa passar horas em “silencio vazio e angustiante” provar sua amizade é estar na sua companhia de forma ativa.
Onde encontro Deus? Tenho que procura-lo sobretudo onde ele quis tornar-se acessível como alimento interior; então a Eucaristia, sua Palavra, os sacramentos passam a ser meios indispensáveis em nossa busca sincera do encontro com Deus e nossos irmãos. A sabedoria de Deus é palpável na simplicidade da Eucaristia.
Se não vou ao encontro dos outros, se não os amo, se não busco sua felicidade, nunca alcançarei a profundidade e me enganarei a mim mesmo, porque o verdadeiro amor é uma generosa saída de si mesmo, é um impulso que nos move a unir-nos aos outros buscando a felicidade deles. O amor direcionado aos outros é o que nos torna sábios, capazes de passar de um mundo egoísta ao mundo do outro, dos enganos espirituais à disponibilidade de Deus.
A exemplo de Jesus precisamos caminhar com um rumo e um projeto de vida claro. Cuidemos por tanto de não ficarmos escravos a uma agenda, a um horário intocável. O único caminho da verdadeira sabedoria é o amor. O amor é paciente, é prestativo, não é invejoso... é esse o amor que nos torna sábios e profundos. É preciso somente tomar a decisão de exercita-lo.
Falando da oração; não há dúvida de que a mesma só é efetiva se estiver a serviço do amor. E nossa missão será mais efetiva quanto melhor vivamos a oração e o amor e oxalá que tudo o que reflitamos, meditemos, ou exercitemos, estejam a serviço de nossa missão no mundo pela felicidade dos outros. Aqui também vale a regra utilizada para o amor, ou seja, para que nossa oração seja “profunda” precisamos exercitar-nos.
Experiências que nos levam à profundidade: Ser amável. Saber escutar. Acolher. Ver os pontos positivos dos outros. Saber dizer não. Quando ajudemos alguém procuremos que seja feito com amor e nunca demonstrar má vontade e cara feia. Aquele a quem fizermos a caridade de “cara feia”, com certeza não a recordará com carinho.
Realismo. É preciso organizar o trabalho e o descanso com equilíbrio. Alternar conscientemente o encontro com os outros e a necessária solidão “nos braços” de Deus que nos confronta com nossas verdades. Combinar o serviço com a adoração, sabendo que nós não somos os salvadores de todo o mundo, mas que apenas somos capazes de ajudar alguns sem esgotar-nos.
Caminho das virtudes
A Sabedoria; é um estilo de vida, não simplesmente uma forma de pensar. Na realidade, o caminho das virtudes é uma imitação de Cristo. É ver as atitudes de Jesus e aprender a agir e a reagir da mesma forma Dele. Imitar a Jesus é antes de tudo amar.
As virtudes que podemos desenvolver são valiosas se inspiradas e movidas pelo amor e não por vaidade ou perfeccionismo. No entanto, é preciso constatar sempre que a renúncia nos conduza a algo positivo, porque de outra maneira nos cansaremos de renunciar e nos sentiremos igualmente vazios. Uma pessoa austera e sacrificada, porém sem amor, não passa de uma pessoa egocêntrica ou vaidosa. As virtudes são capacidades interiores que podemos desenvolver pouco a pouco por meio de motivações, de tentativas, de atos, até que essa forma de agir “se torne nossa carne” em nossa interioridade .
Vejamos a seguir, com a intenção de que despertem o desejo de desenvolve-las, oito virtudes cristãs:
A temperança; Virtude que regula os prazeres e nos torna capazes de dominar nosso instinto, nossos desejos, nossas necessidades de prazeres sensíveis.
Humildade; modera a busca de si mesmo, da fama, da celebridade, da aparência, dos aplausos e reconhecimentos. Uma pessoa orgulhosa não deixa espaço para Deus em seu coração. A humildade torna-nos atraente aos olhos de Deus e abre o caminho para que a graça de Deus possa transformar o coração e ampliar o amor.
A força; É uma firmeza interior que nos capacita a resistir e suportar as contrariedades, os sofrimentos, os cansaços. Auxilia-nos a vencer os temores e nos impele a sacrificar-nos por coisas que valem a pena. Alguém capaz de perdoar é muito mais forte que alguém que não pode dominar sua raiva.
A justiça; é a firme e constante vontade de dar a Deus aos outros o que lhes cabe. O amor pressupõe a justiça.
A prudência ou discernimento; trata da capacidade de descobrir em cada momento o que é melhor. A pessoa prudente não se deixa paralisar pela dúvida, mas sabe reagir com agilidade e sabedoria.
A esperança; a esperança nos leva a observar as promessas de Deus e sua graça. Confiamos alcançar a felicidade em Deus e também confiamos na ajuda de Deus para poder consegui-lo.
A Fé; pela fé cremos em Deus e em cada coisa e circunstancia. A fé nos permite olhar os irmãos com profundidade, descobrir os porquês e para quê em nossa vida.
O Amor; o amor derruba qualquer barreira. Dele nascem a paz e a profunda alegria.
(Victor Manuel Fernández)
Continua...

lunedì 7 dicembre 2009


Maria Santissima, mia cara Mamma, voi sapete quanto vi sono stato ingrato, quanto peccatore. Ma voi per questo non cessate di essere la mia Madre, In questo santo giorno ricevetemi sotto il vostro patrocinio e non lasciatemi finché non mi vedete sicuro per tutta l’eternità. Con l’aiuto di Dio, per la vostra intercessione, prometto e rinnovo tutti i miei proponimenti. Gesù, Maria, Giuseppe, vostro sono vostro voglio essere.
Don Calabria

Ave, o stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria,
porta felice del cielo.
L’ave del messo celeste
reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
dona al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi,
rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male,
chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti,
offri la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.

domenica 6 dicembre 2009

II Domenica di Avvento

…“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spiantate. “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!” (Lc 3,1-6)
Quale strada dobbiamo noi preparare al Signore?
Si tratta di una strada materiale?
La Parola di Dio può forse seguire una simile strada?
O non bisogna invece preparare strade dritte e spianate?
Giovanni Batista ci invita a una profonda revisione della vita interiore. Il cuore ha bisogno di riempimento della Parola e lo svuotamento dalla tecnologia, computer, Tv, radio ecc. Oggi il mondo ha perso il senso del peccato. Parla del peccato in forma superficiale. La mancanza di umiltà impedisce l’autentica conversioneBisogna mettersi in cammino sulla via del Signore raddrizzando nei nostri cuori le vie tortuose e spianando le alture della superbia. Stiamo attenti, pronti per il giorno del Signore, perseverando nel bene. È attraverso questa via che è entrato il Verbo di Dio, che prende il Suo posto nel cuore umano capace di accoglierlo.
Aiutiamoci a uscire della sonnolenza, della anestesia spirituale. Viviamo sempre inondati dalla presenza di Dio.
Pregare con il Vangelo.
Signore, che per bocca del precursore Giovanni Battista hai promesso che “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”, fa’ che anche noi possiamo aprire i nostri occhi e accoglierti nella nostra vita. Non permettere che l’incontro con te ci trovi impreparati a riconoscerti e ad accoglierti come Salvatore. Ti chiediamo solo di aiutarci a colmare i burroni dei nostri peccati e ad abbattere i monti del nostro orgoglio, a spianare i luoghi impervi della nostra diffidenza e a raddrizzare i passi tortuosi del nostro egoismo.
Agire: Oggi cercherò di sconfiggere un mio piccolo vizio o difetto, al fine di disporre meglio il mio cuore ad accogliere il Signore che viene.

giovedì 3 dicembre 2009

Vegliate Egli di nuovo verrà

Vegliate, perché, quando il corpo s’addormenta, ha in noi il sopravvento la natura, e la nostra azione non si svolge secondo la nostra volontà, ma si compie secondo un impulso inconscio. E quando il torpore, cioè la viltà e la trepidazione, domina l’anima, prende dominio su di lei il nemico e fa per suo mezzo ciò ch’essa non vuole. Sulla natura domina una forza bruta e sull’anima domina il nemico. Pertanto la vigilanza di cui parlò il Signore nostro è prescritta per ambedue: per il corpo, perché non si cada nel torpore della pusillanimità, secondo quel che dice la Scrittura: Siate vigilante, o giusti, e: Mi sono alzato e sono con te, e ancora; Non lasciatevi stancare, e perciò non desistiamo nel ministero che ci è stato affidato.

mercoledì 2 dicembre 2009

Fratello-laico

formula della Professione religiosa e rinnovazione:
“Io,___, pieno di riconoscenza a Dio Padre, che mi ha consacrato a sé nel giorno del Battesimo, e mi ha chiamato a seguire più da vicino il suo Figlio Gesù Cristo nella luce e nella grazia dello Spirito Santo, in piena libertà e consapevolezza, mi impegno a vivere nella Congregazione dei Poveri Servi della Divina Providenza secondo il suo speciale spirito di fede e abbandono alla Provvidenza di Dio Padre. Per questo, confidando nei meriti di Gesù Cristo, della Beata Vergine Immacolata e dei nostri santi Patroni, davanti a questi testimoni, nelle tue mani, Superiore generale (o padre delegato) rinnovo il voto per 3 anni di vivere casto, povero e obbediente secondo la via evangelica tracciata dalle Costituzioni di questa Congregazione. La grazia del Signore e i miei fratelli Poveri Servi mi aiutino ad essere riconoscente a Dio e fedele alla sua chiamata".


…Suona il telefono…Attendo. Si, pronto, Opera don Calabria, con chi parlo?
Io sono la (____) Posso parlare con il signor (____)
Un momento, vedo se è qui!.... No, non si trova, è uscito, rientrerà domani.
Io, questa mattina l’ho visto girare per strada, vicino a casa mia. L’ultima volta che l’ho visto mi sembrava cambiato, più socievole, o mi sbaglio?
Si, forse ha ragione, anche io lo vedo migliore da qualche tempo!
Ma, io con chi ho il piacere di parlare, lei è un sacerdote?
No, io sono un Fratello dell’Opera Don Calabria. Sono un religioso laico.
Religioso- laico, però non un prete, vuol dire, quasi un prete?
No, signora, io non sono “quasi un prete”, …come le ho gia detto, sono un fratello che si è Consacrato totalmente a Dio.
Allora, quanto ti manca per essere sacerdote?
Signora, non mi manca proprio nulla, io sono completo cosi. Non essere un prete non vuole dire che mi manca qualcosa, o risulta essere meno che un sacerdote. Essere fratello è una vocazione uguale al religioso sacerdote, è una risposta di amore alla chiamata che Dio fa’ e che uno, nella libertà dei figli di Dio, risponde si… generosamente. Non c’è nessuna differenza nella consacrazione tra ambedue le risposte… Mi spiego?
Allora tu stai studiando per arrivare a dire la Messa, e quanto tempo ti manca ancora?
…( a questo punto mi sono proprio fermato… signora, manca molto tempo, forse non mi basterà tutta la vita, per adesso provo, vivo bene questo tempo, e domani solo Dio lo saprà.
Spero che possa farcela, prego per che arrivi presto sull’altare per celebrare la Messa, la chiesa ha tanto bisogno di sacerdoti.
Certo, signora, io ce la metterò tutta, peccato vero, che tanti fratelli come me non arriveranno mai solo perché gli manca l’intelligenza, per essere preti, allora prendono altre strade, si laureano commercialisti, medici, psicologi, psichiatri ecc. e non celebreranno mai la S. Messa…Penso che se Dio volesse che tutti i fratelli fossero sacerdoti, dovrebbe scegliere meglio, vero!
è vero, non l’avevo pensato proprio…
E va bene signora, sento che la stanno chiamando, meglio sentire cosa vogliono dirle. Io la risentirò successivamente. Arrivederci.
O, Dio mio!
La mia pazienza è arrivata fino qui…
e sono stato anche troppo paziente. Il dialogo è durato parecchio tempo. Quando ho finito la telefonata, mi sono “pizzicato”, non potevo credere che tutto quello che avevo udito fosse reale… c’era accanto me un vescovo, mi guardava, lo guardavo, ci siamo capiti nello sguardo, non c’è stato bisogno di nessuna parola. Tutto è stato chiaro.
Questa è una realtà, che ho vissuto pochi giorni fa’ era il 29 novembre 2009. Esistono ancora oggi persone che ti considerano importante solo perchè occupi un ruolo importante nella società.
Io credo che ancora siamo molto lontani dal datore della nuova vita, Gesù, è venuto per servire e non per essere servito, senza privilegi, senza grandi mansioni nè titoli.
Più passano gli anni e più capisco il fondatore della Congregazione, Don Calabria, che ha sofferto come nessuno questa lotta per l’uguaglianza tra fratelli e sacerdoti dentro alla congregazione e nella propria Chiesa, purtroppo ancora oggi rimangono tracce che sono frutto di una cultura clericale.
Io dormo felice nel mio stato attuale. La società, mi sembra che costruisca troppo ancora sulle apparenze, dimenticandosi di osservare la sostanza della presenza di Dio, che si manifesta nelle persone cosi come esse sono…
Grazie!

martedì 1 dicembre 2009

Tu, quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sarai un sole per noi. Un libero canto da noi nascerà E come una danza il cielo sarà. Tu, quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai far festa con noi, E senza tramonto la festa sarà, perché finalmente saremo con te.
Tu, quando verrai, Signore Gesù, quel giorno sari un sole per noi.

lunedì 30 novembre 2009

Tempo di avvento…


Celebriamolo come conviene, con grande fervore di spirito, con viva gioia per il dono che ci viene fatto e con profonda riconoscenza per l’amore che ci viene dimostrato.
Avvento è un tempo favorevole. Tempo di salute, di pace e di riconciliazione. Tempo desiderato…per lodare e ringraziare il Padre, per la sua infinita misericordia, che, per smisurato amore verso di noi, egli mandò il suo Figlio, per liberarci dalla tirannide del demonio, per invitarci al cielo, per comunicarci i secreti celesti, per dimostrarci la verità, per insegnarci i costumi, per seminare in noi le virtù, per arricchirci di tesori della sua grazia e per farci figliuoli suoi, eredi e possessori della vita eterna.
Il Signore trasfigurerà con la sua venuta “il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” solo se già prima troverà rinnovato e conformato nell’umiltà al suo il nostro cuore. Noi impariamo l’umiltà di colui che, spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo” Fil 2,7, da colui che, quando fu richiesto per essere fatto re, fuggi; invece quando fu ricercato per essere coperto di oltraggi e condannato all’ignominia e al supplizio della croce, si offri di propria spontanea volontà.
Per questo dice:
“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11.29).
“Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro” Mt 13,43

sabato 28 novembre 2009

Lc 21,25-28.34-36

“Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo»”
Il Signore verrà come giudice. Ci si deve preparare con attenzione; non si sa il momento finale, ecco perché deve esserci sempre vigilanza operosa.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare.

La nascita di Cristo reca all’umanità il germe di una vita nuova che cresce nel cuore di cristiani, si manifesta nella carità e si chiuderà completamente alla venuta di Gesù Cristo alla fine del mondo.
Con l’avvento ribadiamo il nostro cammino incontro a colui che era, che è e che viene per portare a compimento le promesse di salvezza per i suo popolo, per ciascuno di noi, Liberiamo i nostri cuor i da tutto ciò che ostacola l’accoglienza di questa grazia.
Padre, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cori alla speranza, perché sappiano attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatore. Egli è Dio e vive conte, nell’umanità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere i regno nei cieli, Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio.
Buon anno Litugico...!
Il Signore ci dice oggi:
Vegliate per non essere sorpresi
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscono in dissipazione, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Gli ultimi giorni di Gesù.
Durante il giorno insegnava nel tempio la notte usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto i popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo
Bon giorno e buona giornata.

giovedì 26 novembre 2009

Questa mattina abbiamo pregato con queste parole nelle lodi…Parole che c'impegnano a vivere la vita davvero:
Al sorgere del giorno mi ricordo di te, Signore. Tu sei il mio aiuto.
Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire.
Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano. I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre; li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia.
San Paolo scrivendo ai Romani dice:
Il regno di Dio non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole.
Quante cose per meditare durante tutto il giorno, e auguro che queste parole possano collaborare per migliorare la nostra vita.
Buona giornata!

mercoledì 25 novembre 2009

Coisas simples

Existem três coisas que você precisa abrir mão: julgar, controlar e ser o dono da verdade. Livre-se das três, e você terá a mente íntegra e vibrante de uma criança.

Para progredir espiritualmente, temos de admitir que cometemos erros, às vezes erros graves, e que possuímos algumas tendências que são perigosas e irracionais.

Existe um lugar dentro de nós onde entramos em contato com o eterno e o belo, um lugar em que realmente sentimos nosso ser interior em paz. Este ser não precisa ser periodicamente arejado, desfragmentado ou mesmo definido.
Com tranqüilidade e generosidade, ele é visto claramente, e tudo em relação a ele é conhecido e familiar – porque este ser é íntegro.

sabato 21 novembre 2009

Parabola dei talenti

Mt25,14-30
Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. [15]A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. [16]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. [19]Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. [20]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22]Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. [23]Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [24]Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; [25]per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; [27]avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. [28]Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [30]E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.

La parabola dei talenti (Mt 25,14-30) mostra come la venuta del Signore, e il Signore viene sempre nel nostro oggi, è evento di salvezza e non di vendetta e di catastrofe. Egli ci aiuta a discernere con sapienza la fine delle nostre opere e il fine del nostro cammino.

In che modo? Il testo parla di guadagnare altri “cinque” e/o altri “due” talenti. Il talento era una moneta d’oro o d’argento pesante; aveva quindi un certo valore. E il “guadagnare” a chi o a che cosa propriamente si riferisce? Mt 18,15 parla di guadagnare il fratello nel contesto della correzione fraterna. Ciò vuol dire che i beni, i talenti che riceviamo dal Signore in questo tempo di attesa sono dati per guadagnare e custodire i fratelli, non per emarginarli, per escluderlì, per sbarazzarci di loro

Approfondimento
La moneta diversa del Regno: Non c’è differenza tra coloro che ricevono di più e coloro che ricevono di meno. Tutti ricevono secondo la loro capacità. Ciò che importa è che il dono sia posto al servizio del regno e che faccia crescere i beni del Regno che sono l’amore, la fraternità, la condivisione.
La chiave principale della parabola non consiste nel produrre talenti, ma indica il modo in cui bisogna vivere la nostra relazione con Dio. I primi due impiegati non chiedono nulla, non cercano il proprio benessere, non guardano i talenti per sé, non calcolano, non misurano. Con la più grande naturalità, quasi senza rendersene conto e senza cercare merito per loro, cominciano a lavorare, affinché il dono ricevuto frutti per Dio e per il Regno. Il terzo impiegato ha paura e, per questo, non fa nulla. Secondo le norme dell’antica legge, lui agisce in modo corretto. Si mantiene nelle esigenze stabilite. Non perde nulla, ma nemmeno guadagna nulla. Per questo perde perfino ciò che aveva. Il Regno è rischio. Chi non vuole correre rischi, perde il regno.

Per pregare:
· mettere in luce i segni del Regno di Dio nella mia vita e per mezzo della vita nella missione. Mt25,14-23
· Mettere in luce le mie paure e mancanza di corrispondenza con la grazia e i doni del Signore nella mia vita e missione … Abbandonarsi nelle mani di Dio misericordioso … per rinnovare la vita e ricominciare il cammino. Mt 25,24-30
Necropoli sotto la Basilica
Roma, o Roma quanto sei bella, com’è grande la tua storia. Ieri ho visitato la Necropoli Vaticana che è uno dei siti archeologici più famosi e più importanti del mondo. (Il percorso porta ciascuno di noi, a penetrare nella storia millenaria con molta venerazione e fanno venire i brividi in ogni paso che facciamo...)
Faccio mie le parole del arciprete della Basilica Vaticana, Angelo Comastri, nella presentazione del libro guida della Necropoli, quando dice: “Camminiamo sulla storia e non ce ne accorgiamo; calpestiamo i secoli e non ce ne rendiamo conto. Bisognerebbe far meno chiasso e ascoltare di più la voce de quelli che ci hanno preceduto”. Scendendo nella Necropoli Vaticana, con la guida sapientissima, ci si immerge veramente nella storia. Si scende il gradino di circa millecinquecento anni e ci si trova in epoca costantiniana e poi nel terzo secolo e nel secondo secolo e, infine, nell’epoca di Nerone, il più feroce persecutore dei cristiani. Veramente sembra di camminare tra i secoli e di respirare l’emozione di epoche lontane, che, attraverso mausolei diligentemente recuperati, parlano al nostro tempo e alla nostra società: il percorso nella Necropoli diventa, pertanto una lezione e una meditazione. Quando poi ci se avvicina alla “Memoria Petri” e si tocca con mano la fede delle prime generazioni cristiane di Roma, il cuore ha veramente un sobbalzo. Se si fa un po’ di silenzio interiore, sembra di sentire il passo di coloro che raccolsero tra le lacrime il corpo crocifisso di Pietro e lo collocarono lì avvolgendolo di speranza.
In quel momento non potevano immaginare quel che sarebbe accaduto; non potevano prevedere lo sviluppo della storia. Però certamente dissero sottovoce all’umile pescatore di Galilea: Gesù ti ha detto:
“Tu sei pietra e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.” )Mt 16,16).
Nel cuore della Necropoli Romana queste parole diventano visibili, palpabili; diventano esperienza cha fa cadere in ginocchio per esclamare insieme a Pietro: “Signore, tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente” (Mt 16,16). “E noi da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv6,68).


Donna Gloriosa

O Donna gloriosa,
alta sopra le stelle,
tu nutri sul tuo seno
il Dio che te ha creato
La gioia che Eva ci tolse
Ci rendi nel tuo Figlio
E dischiudi il cammino
Verso il regno dei cieli.
Sei la via della pace,
sei la porta regale:
ti acclamino le genti
redente dal tuo Figlio.
A dio Padre sia lode,
al Figlio e al Santo Spirito,
che ti hanno adornatadi una veste di grazia. Amen
O Donna gloriosa,
alta sopra le stelle,
tu nutri sul tuo seno
il Dio che te ha creato

La gioia che Eva ci tolse
Ci rendi nel tuo Figlio
E dischiudi il cammino
Verso il regno dei cieli.

Sei la via della pace,
sei la porta regale:
ti acclamino le genti
redente dal tuo Figlio.

A dio Padre sia lode,
al Figlio e al Santo Spirito,
che ti hanno adornatadi una veste di grazia. Amen

venerdì 20 novembre 2009

Parole/preghiera.

Salmo 40ss.
Beato l’uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera. Veglierà su di lui il Signore lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle brame dei nemici. Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia
Sal 45ss.
Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. Se crollano i monti nel fondo del mare, si gonfino le sue acque, tremino i monti per i suoi flutti, se trema la terra non temiamo, perchè Dio è per noi rifugio e fortezza.
Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l’infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: “gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me”. (Sal 68,10)
Cristo ci ama, ci ha liberati con il suo sangue.
Ti chiedo Signore:
Libera gli oppressi,
illumina i ciechi,
soccorri gli orfani e le vedove.
Rivestici della tua armatura, perché possiamo resistere agli assalti del maligno.
Dio, che con la luce del tuo Figlio, parola di verità, disperdi le tenebre dell’ignoranza, accresci in noi il vigore della fede, perché nessuna tentazione possa estinguere quella fiamma che la tua grazia ha acceso nei nostri cuori.

giovedì 19 novembre 2009

Così dice il Signore:
In quale luogo potrei fissare la dimora?.
Su chi volgerò lo sguardo?
Il Signore fissa il suo sguardo Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito, su chi teme la sua parola.
Ci dice il Signore: “Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”. Ascoltiamo oggi la sua voce. Ascoltare è il atto di discernere la protezione di Dio nella nostra vita. Impariamo a dare ascolto alle ispirazione di Dio per non sbagliare la strada verso l'alleanza gioiosa con il Signore. Verso la nostra liberta interiore.

mercoledì 18 novembre 2009

Il Cuore del giusto esulterà nel Signore.

“Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria”. (Sal 63, 11.) “Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore”. (Sal 36,4)
Ma come potremo gioire nel Signore, se egli è tanto lontano da noi? Lontano?
No. Egli è lontano, a meno che tu stesso non lo costringa ad allontanarsi da te.
Ama e lo sentirai vicino. Ama ed egli verrà ad abitare in te. “Il Signore è vicino: non angustiatevi per nulla” (Fil 4, 5-6). Dio è amore” (Gv 4, 8)
Ma tu vorrai chiedermi: Che cos’è l’amore?
L’amore è la virtù per cui amiamo. Che cosa amiamo? Un bene ineffabile, un bene benefico, il bene che crea tutti i beni. Lui stesso sia la tua delizia, poiché da Lui ricevi tutto ciò che causa il tuo diletto. Solo il peccato tu non ricevi da lui. Eccetto il peccato, tu hai da lui tutte le altre cose che possiedi.
Cammina nella fede, e giungerai alla visione profonda...!

domenica 15 novembre 2009

Disse Gesù ai suoi discepoli: “In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce”.
Il cristiano sa che la benedizione di Dio non lo protegge dalle difficoltà della vita, ma nelle difficoltà gli garantisce uno scudo di luce che non lo lascia cadere nelle tenebre.
Tra le cose tristi della vita per il cristiano c’è sempre una nota gioiosa; tra tanto buio c’è per lui sempre un raggio di sole: la speranza”
Che cosa deve fare il cristiano? Servirsi del mondo, non farsi schiavo del Mondo.
Che significa ciò? Vuol dire avere, ma come se non avesse.
Le offerte più gradite a Dio sono: la misericordia, l’umiltà, le confessione, la pace, la carità. Sono queste le cose che dobbiamo portare con noi e allora attenderemo con sicurezza la venuta del giudizio il quale “Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti” (Sal 95,13).
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli. Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. State attenti, vigilate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.
Più che fare calcoli sul tempo, bisogna riconoscere nella storia i segni della presenza di Cristo e vegliare.

giovedì 12 novembre 2009

Dizer sim a Deus para sempre

Renovação da Consagração
Superada a noite das trevas, a noite escura, foi mais fácil renovar minha consagração a Deus. Profundamente convencido repetia: Hoje renovo diante da comunidade, diante do altar sagrado, o meu SIM definitivo a Deus, como religioso na Congregação dos Pobres Servos da Divina Providência. Sei que o Senhor me escolheu e me mandou profetizar. Deus que amou tanto ao mundo até dar seu filho ao mundo, me consagrou para uma grande missão... Senhor aceite-me em tua companhia, eu hoje faço minha entrega total a Ti, sem reservas, tenho zerado minha vida, nada me pertence, entrego-me por completo a Ti, quero ser só teu, para sempre, por toda a minha vida. Faço entrega da minha sensualidade, minha sexualidade, quero viver a castidade, a pobreza e a obediência somente para ti, me confio a ti definitivamente, oh Senhor!
“Ele não gritou nos meus ouvidos, não mandou nenhum bilhete, nem telefonou. Não pôs carta no correio, não mandou nenhum e-mail, nem telegrafou. Não me disse por um anjo, não bateu na minha porta, não entrou pela janela, mas me escolheu. Ele me falou ao coração, muitas vezes. Deus me elegeu, Deus me convidou, Deus me convocou. Como é que eu sei que me chamou, se não me disse nem falou e nem sequer me apareceu? Sim, vi que Deus me chamava com os olhos do meu coração. Eu vi meu Deus falar pelo sorriso do coração. Senti que Deus chamava quando vi a dor do povo. Senti que Deus falava quando vi a minha Igreja. O coração querendo, mais, sempre mais. Meu coração querendo a paz. Querendo alegria, felicidade e paz”.
Para renovar o sim não foi fácil, eu só o fiz depois de um longo e silencioso processo. No caminho apareceram muitos espinhos, era necessário liberar-se de cada um... não faltaram por certo rios de lágrimas. Idéias, pensamentos, imagens estavam sempre muito presente e não me deixavam socegar... -“ Para permanecer nas mãos do divino Oleiro é necessário “renunciar a si mesmo”. Jesus não quer que nos desprezemos e nos desvalorizemos, mas, sim, que nos desfaçamos dos ídolos, renunciando a toda forma de idolatria, de soberba e de vanglória. Requer de nós, cristãos (religiosos), uma constante conversão da vida para configurá-la com Jesus Cristo. Isto tem o seu preço e suas conseqüências na vida do dia-a-dia. Porque no seguimento de Jesus, o discípulo deve estar pronto para assumir hostilidades, desprezo, perseguição e, se necessário, ir até a morte. Pedro, o primeiro, depois de ter recusado esse “caminho”, terminará por seguir o seu Mestre até o fim. Pois, não há resposta ao apelo de Deus, ao seguimento de Jesus, à vida cristã, sem combate pascal, sem enfrentamento das forças das trevas em nós e fora denós.
Graças a Deus hoje a renovação do dia 8 de dezembro é muito serena, è mais uma grande ocasião para confirmar minha sincera entrega a Deus, sem medo, sem dúvidas é, repito, grande momento de fé e doação para sempre.

mercoledì 11 novembre 2009

Dio ci parla

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero. Era un Samaritano. E Gesù gli disse: àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!

Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio. Terribili e veloce egli piomberà su di voi, poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto. Gli ultimi infatti meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore. Il Signore dell’universo non guarderà in facci a nessuno, non avrà riguardi per la grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande a tutti provvede in eguale modo.
… Bramate le mie parole, desideratele e ne sarete istruiti.
(Dal libro della Sapienza 6,1 - 11)

lunedì 9 novembre 2009

Così dice il Signore:
“Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi circa i sentieri del Passato,
dove sta la strada buona e prendetela,
così troverete pace per le anime vostre”.

(Geremia 6,16)

domenica 8 novembre 2009


Entregue ao Pai Celestial as tuas cargas, preocupações e tristezas. Salmos 37:4;8; 4:10. Romanos 8:18, Filp. 4:6 Respire apenas a atmosfera de paz, amor, e de felicidade.Cols. 3:13, Hebreus 12:2 e 14 Veja somente o bem em teus semelhantes.Filipe. 2:3. Mt 26:7-10 e Rom 3:29 Escute a voz de Deus. Sal 8:5 e 8, Isa 6:8, Prov. 21:13 Pronunciem teus lábios apenas palavras edificantes e caridosas. Col. 3:16, Mt 5:37. Rom. 31:26 Sorria, sorria, sorria o dia inteiro. 1 tess. 5:16, Sal 126:5, Fil 2:10 Ande sem temer, pelos caminhos em que Deus te guiar. sal 1-8, Fil. 2:10, Rom:12-13.Une-as diariamente para uma prece especial. Tim, 2;8, Rom 31:20, Sal 134:2. Irradie sentimentos de amor. Rom 12:9, Jó 1:35. Tenha todos os dias contato com Deus .Mt, 6:8, Rom 12:9, Luc. 21:19.
...
Disse Gesù: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti altri.” Beati i poveri di Spirito: perché di essi è il regno dei Celi”.
Il Signore vede nelle profondità dei nostri cuori.
Egli conosce i nostri eroismi e i nostri fallimenti.
Conosce soprattutto la nostra fede sincera, nonostante tutte le nostre fragilità.
Con fiducia invochiamo la sua misericordia.

Buona domenica