Esta es la juventud del Papa

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mercoledì 2 dicembre 2009

Fratello-laico

formula della Professione religiosa e rinnovazione:
“Io,___, pieno di riconoscenza a Dio Padre, che mi ha consacrato a sé nel giorno del Battesimo, e mi ha chiamato a seguire più da vicino il suo Figlio Gesù Cristo nella luce e nella grazia dello Spirito Santo, in piena libertà e consapevolezza, mi impegno a vivere nella Congregazione dei Poveri Servi della Divina Providenza secondo il suo speciale spirito di fede e abbandono alla Provvidenza di Dio Padre. Per questo, confidando nei meriti di Gesù Cristo, della Beata Vergine Immacolata e dei nostri santi Patroni, davanti a questi testimoni, nelle tue mani, Superiore generale (o padre delegato) rinnovo il voto per 3 anni di vivere casto, povero e obbediente secondo la via evangelica tracciata dalle Costituzioni di questa Congregazione. La grazia del Signore e i miei fratelli Poveri Servi mi aiutino ad essere riconoscente a Dio e fedele alla sua chiamata".


…Suona il telefono…Attendo. Si, pronto, Opera don Calabria, con chi parlo?
Io sono la (____) Posso parlare con il signor (____)
Un momento, vedo se è qui!.... No, non si trova, è uscito, rientrerà domani.
Io, questa mattina l’ho visto girare per strada, vicino a casa mia. L’ultima volta che l’ho visto mi sembrava cambiato, più socievole, o mi sbaglio?
Si, forse ha ragione, anche io lo vedo migliore da qualche tempo!
Ma, io con chi ho il piacere di parlare, lei è un sacerdote?
No, io sono un Fratello dell’Opera Don Calabria. Sono un religioso laico.
Religioso- laico, però non un prete, vuol dire, quasi un prete?
No, signora, io non sono “quasi un prete”, …come le ho gia detto, sono un fratello che si è Consacrato totalmente a Dio.
Allora, quanto ti manca per essere sacerdote?
Signora, non mi manca proprio nulla, io sono completo cosi. Non essere un prete non vuole dire che mi manca qualcosa, o risulta essere meno che un sacerdote. Essere fratello è una vocazione uguale al religioso sacerdote, è una risposta di amore alla chiamata che Dio fa’ e che uno, nella libertà dei figli di Dio, risponde si… generosamente. Non c’è nessuna differenza nella consacrazione tra ambedue le risposte… Mi spiego?
Allora tu stai studiando per arrivare a dire la Messa, e quanto tempo ti manca ancora?
…( a questo punto mi sono proprio fermato… signora, manca molto tempo, forse non mi basterà tutta la vita, per adesso provo, vivo bene questo tempo, e domani solo Dio lo saprà.
Spero che possa farcela, prego per che arrivi presto sull’altare per celebrare la Messa, la chiesa ha tanto bisogno di sacerdoti.
Certo, signora, io ce la metterò tutta, peccato vero, che tanti fratelli come me non arriveranno mai solo perché gli manca l’intelligenza, per essere preti, allora prendono altre strade, si laureano commercialisti, medici, psicologi, psichiatri ecc. e non celebreranno mai la S. Messa…Penso che se Dio volesse che tutti i fratelli fossero sacerdoti, dovrebbe scegliere meglio, vero!
è vero, non l’avevo pensato proprio…
E va bene signora, sento che la stanno chiamando, meglio sentire cosa vogliono dirle. Io la risentirò successivamente. Arrivederci.
O, Dio mio!
La mia pazienza è arrivata fino qui…
e sono stato anche troppo paziente. Il dialogo è durato parecchio tempo. Quando ho finito la telefonata, mi sono “pizzicato”, non potevo credere che tutto quello che avevo udito fosse reale… c’era accanto me un vescovo, mi guardava, lo guardavo, ci siamo capiti nello sguardo, non c’è stato bisogno di nessuna parola. Tutto è stato chiaro.
Questa è una realtà, che ho vissuto pochi giorni fa’ era il 29 novembre 2009. Esistono ancora oggi persone che ti considerano importante solo perchè occupi un ruolo importante nella società.
Io credo che ancora siamo molto lontani dal datore della nuova vita, Gesù, è venuto per servire e non per essere servito, senza privilegi, senza grandi mansioni nè titoli.
Più passano gli anni e più capisco il fondatore della Congregazione, Don Calabria, che ha sofferto come nessuno questa lotta per l’uguaglianza tra fratelli e sacerdoti dentro alla congregazione e nella propria Chiesa, purtroppo ancora oggi rimangono tracce che sono frutto di una cultura clericale.
Io dormo felice nel mio stato attuale. La società, mi sembra che costruisca troppo ancora sulle apparenze, dimenticandosi di osservare la sostanza della presenza di Dio, che si manifesta nelle persone cosi come esse sono…
Grazie!

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