Esta es la juventud del Papa

Esta es la juventud del Papa

domenica 25 settembre 2011

Irena Sendler

Una señora de 98 años llamada Irena acaba de fallecer. Durante la Segunda Guerra mundial, Irena consiguió un permiso para trabajar en el Ghetto de Varsovia, como especialista de alcantarillado y tuberías.
Pero sus planes iban mas allá...
Sabía cuáles eran los planes de los nazis para los prisioneros (siendo alemana).
Irena pasaba niños escondidos en el fondo de su caja de herramientas y llevaba un saco de arpillera en la parte de atrás de su camioneta (para niños de mayor tamaño). También llevaba en la parte de atrás un perro al que entrenó para ladrar a los soldados nazis cuando salía y entraba del Ghetto.
Por supuesto, los soldados no querían tener nada que ver con el perro y los ladridos ocultaban los ruidos de los niños.
Mientras estuvo haciendo esto consiguió sacar y salvar a 2500 niños.
Los nazis la atraparon y le rompieron ambas piernas y los brazos...
Irena mantenía un registro de los nombres de todos lo niños que sacó y lo guardaba en un tarro de cristal enterrado bajo un árbol en su jardín.
Después de la guerra, intentó localizar a los padres que pudieran haber sobrevivido y reunir a la familia. La mayoría habían sido llevados a la cámara de gas. Aquellos niños a los que ayudó encontraron casas de acogida o fueron adoptados.
El año pasado Irena fue propuesta para recibir el Premio Nobel de la Paz. Pero no fue seleccionada. Ese premio se lo llevó Al Gore, por unas diapositivas sobre el Calentamiento Global... y en 2009, Obama sólo por buenas intenciones.
¡ESTA SEÑORA ES MI NOBEL! Gran mensaje. ¡No permitamos que se olvide nunca! 63 años después In MemoriamINTRIGANTE DE FATO!

El "erizo"

La fábula del erizoDurante la Edad de Hielo, muchos animales murieron a causa del frío.Los erizos dándose cuenta de la situación, decidieron unirse en grupos. De esa manera se abrigarían y protegerían entre sí, pero las espinas de cada uno herían a los compañeros más cercanos, los que justo ofrecían más calor. Por lo tanto decidieron alejarse unos de otros y empezaron a morir congelados.Así que tuvieron que hacer una elección, o aceptaban las espinas de sus compañeros o desaparecían de la Tierra. Con sabiduría, decidieron volver a estar juntos. De esa forma aprendieron a convivir con las pequeñas heridas que la relación con una persona muy cercana puede ocasionar, ya que lo más importante es el calor del otro.De esa forma pudieron sobrevivir.Moraleja de la historiaLa mejor relación no es aquella que une a personas perfectas, sino aquella en que cada individuo aprende a vivir con los defectos de los demás y admirar sus cualidades.

Para pensar

El hijo que muchas veces no limpia su cuarto y se la pasa viendo televisión, significa que... Está en casa! El desorden que tengo que limpiar después de una fiesta, Significa que... Estuvimos rodeados de familiares o amigos! Las ropas que están apretadas, Significa que... Tengo más que suficiente para comer! El trabajo que tengo en limpiar la casa, Significa que... Tengo una casa! Las quejas que escucho acerca del gobierno, Significa que... Tengo libertad de expresión! No encuentro estacionamiento, Significa que... Tengo coche! Los ruidos de la ciudad, Significa que... Puedo oír! El cansancio al final del día, Significa que... Puedo trabajar! El despertador que me despierta todas las mañanas, Significa que... Estoy vivo! Finalmente por los mensajes que recibo, Significa que... Tengo amigos pensando en mí!

giovedì 15 settembre 2011

Veglia a 4 vientos

“GMG, for ever”!

Sabato 20 agosto, 35 gradi di prima mattina, è arrivato il momento tanto sognato: la veglia con Benedetto XVI alla stazione “4 vientos” di Madrid. Preparo lo zaino, alcuni vestiti per il cambio, il kit di sopravvivenza, il sacco a pelo e mi unisco alla folla giovane per sgambettare ore ed ore verso il luogo pianeggiante, non lontano, all'aperto della metropoli “Madrileña”. Per le strade una marea di gente venuta da tutte le nazioni del mondo, sventolando le loro bandiere e indossando vestiti multicolori. Madrid si è trasformata in quei giorni nella capitale mondiale della gioventù. Tanta gente giovane, anche bimbi con i loro genitori, hanno detto si all’invito del loro Pastore. Tutti desideravano vedere con i propri occhi una chiesa giovane. Guardo le foto e mi fanno riflettere su tante emozioni: gioia, stanchezza, rabbia, delusione, “allegria” … vissute in quei giorni. La chiesa giovane si è fatta sentire a 4 “vientos”, con tutte le diversità di nazione, cultura, etnia e colore. Si è inginocchiata, ha fatto silenzio sotto le stelle luminose della tenda grande di Dio, per accogliere il messaggio. Il Padre ha parlato nel silenzio, al cuore di chiunque era lì seduto, in piedi o sdraiato per terra per la stanchezza, però ricolmo di speranza. Il silenzio si è fatto preghiera, ha detto “si” a Dio. Le Beatitudini dell’evangelista (Luca 6), cominciavano a rendersi visibili sotto quel firmamento luminoso. Io ero là e ho visto con i miei occhi, ho toccato le tende, ho sentito il vento e il sole, ho visto la mia chiesa giovane respirare serenità e gioia! D’improvviso tutto cambia, il cielo indossa il nero, il mondo sembra che ci crolli addosso, Il cielo lampeggia, lo sguardo della moltitudine si concentra in direzione del cielo, sul soffio della tempesta che si avvicina. Tutti rimangono al loro posto, anche il Papa. Poi rapidamente tutto ritorna alla calma, cessa la bufera, il cielo si apre, le stelle recuperano il loro brilìo e la folla si alza cantando a coro, in festa: “Esta es la juventud del papa” (Questa è la gioventù del Papa), una, due, più volte. Piano, piano tutte le voci s’interrompono, ritorna la calma, la pioggia lascia spazio alla gradevole brezza che ci accompagnerà fino alla fine della veglia. Il messaggio non era nuovo, le parole molto chiare e semplici. Ancora adesso rivivo la sensazione che il Papa in quel momento parlasse al mio cuore. Alcuni minuti prima avevo sentito la testimonianza di quel giovane “audioleso” dalla nascita: “Molte volte sento la solitudine, l’amarezza, la discriminazione, perché non sono considerato come tutti”. L’ho udito gridare nell’amplificatore: “non ho perso mai la speranza, perché i miei genitori non hanno mai guardato la mia diversità … loro, solo loro mi hanno sempre accettato con amore”. Ho sentito in quel grido l’eco dei miei fratelli della casa ODC, gli ospiti del secondo piano: dentro ciascuno di loro vive “Cristo incarnato”. Quelle parole erano per me, perché sapessi scoprire le persone delle Beatitudini: “beati voi poveri,” … sono quelli che Dio oggi mette accanto me!

giovedì 4 agosto 2011

Resistenza al cambiamento.

… A metà del cammino, si nota maggiormente quanto sia fragile la propria libertà di cambiare. Il già sperimentato blocca la nuova esperienza.
Pensiamo ad esempio all’entusiasmo iniziale delle giovani di nazionalità diversa nel confrontare le loro idee. L’interculturalità appare una sfida affascinante e la diversità una bellezza a portata di mano, facile da accogliere. Poi il cosiddetto incontro con il nuovo diventa, come di fatto è, la relazione tra persone con le loro bellezze, ma anche con i loro limiti.
E allora emerge la propri insicurezza (“ma quello che ho pensato finora, è forse tutto sbagliato, infondato, vacillante?”), proiettata nel sentirsi rifiutati (“ non mi vogliono, non mi capiscono, pensano che valgo di meno, sento che mi accusano”), oppure protetta da difese rigide (“non discuto più, dubitare è sofferenza”) e dalla ricerca di idee chiare

(“ sono sicura che è così”), o dal conformismo timoroso per paura del disprezzo (“ apparentemente concordo, ma non dico cosa penso davvero”).
Tutte queste esperienze affettive che emergono nel confronto con altri si accumulano e si cristallizzano in pregiudizi.
La presenza di pregiudizi blocca il cambiamento. Ciò che a priori abbiamo deciso di ritenere giusto blocca la possibilità di fare un’esperienza nuova: così, anche se facciamo esperienze o incontri che, se fossimo liberi di accoglierne tutti gli elementi, potrebbero suggerire delle idee diverse sulla tale situazione o persona, in realtà non rivediamo le nostre posizioni, perché gli elementi di novità non entrano.
La percezione e l’ascolto diventano selettivi in base alle proprie aree problematiche (il proprio bisogno di affetto, di stima, di dominio, di successo, la propria aggressività …), perché queste limitazioni di natura inconscia influiscono sulla capacità di ascoltare e incontrare.
L’inadeguatezza delle idee preconcette ostacolo la conoscenza vera; la ristrettezza del pre-giudizio impedisce il giudizio vero. In qualche modo la conoscenza ostacola la conoscenza, Ciò che si sa già ostacola la comprensione di ciò ch e non si sa ancora. Come scriveva Freud: se chi ascolta “segue le sue aspettative, rischia di non trovare mai altro se non ciò che sa già”.
Dal libro, Perché non posso seguirti ora?

domenica 31 luglio 2011

Davide danza con tutte le sue forze davanti all’arca’ spoglio delle vesti regali. La danza è la fatica e la gioia di stare davanti a Dio senza preoccuparsi degli altri, senza le vesti del ruolo e delle aspettative altrui. Mikal vede e disprezza e Davide reagisce rispondendo con quelle belle e arrabbiate parole:Io ho danzato davanti a Dio!” Davanti a Dio non occorrono le vesti e l’immagine, non serve il ruolo. Davanti a Dio danza come si è, poveri, ma con gioia davanti a lui. Danzare davanti a Dio significa preoccuparsi di lui e no di se stessi: ciò che conta è lui, tutto il resto è dimenticato.
Mikala alla finestra è l’immagine della nostra paura del giudizio degli altri che blocca il nostro stesso rapporto libero con Dio. Ma io danzo davanti a Dio, dice Davide; cosa mi importa di quelli che alla finestra ridono o commentano? Io danzo per Lui.
Testimone
Un giovane aveva scoperto la preghiera attraverso alcuni incontri sulla lectio divina con un bravo sacerdote. Era un giovane in ricerca vocazionale e aveva già fatto un camino di fede, ma l’esperienza di preghiera era sempre stata debole. Aveva detto: “ avevo già un direttore spirituale,ma non mi ha mai insegnato a pregare così”. E aveva aggiunto, quasi soprapensiero, quasi senza una piena consapevolezza di quello che stava dicendo: “Forse perché lui non aveva molto tempo per pregare”.
Un prete -(ognuno che fa DS) - che si pone anche come guida spirituale, che è molto impegnato con i giovani,ma che non ha tempo per pregare, non diventi problema, poi l’esperienza diventa questa: parlo agli altri di ciò che forse so, ma che non sto vivendo che percepisco di non stare vivendo.
Cresce il disagio di un ruolo sempre più difficile. Finiamo per parlare di quello che non conosciamo più. Tutto quello che diciamo, che predichiamo, che scriviamo, sembra non trovare eco: non preghiamo. Se non abbiamo affrontato, non affrontiamo la nostra realtà come potremo insegnarla ad altri?
La comprensione di sé diventa anche servizio all’altro. Forse a volte abbiamo paura di investire in una migliore conoscenza di noi stessi; temiamo sia un esercizio un po’ sterile di ripiegamento su se stessi, ricerca di perfezionismo, perdita di tempo, o mancanza di perfezionismo, perdita di tempo, o mancanza di semplicità e di abbandono. È invece premessa a un ascolto degli altri che sa accogliere dal di dentro; è lavoro previo in vista di un servizio all’altro più libero ed efficace e quindi una forma di autentica carità.

venerdì 29 luglio 2011

Saper fare e ricevere critiche.
(Questa pagina la scrivo specialmente per me)
Quando fai critiche:
• Evita di farle in presenza d’altri. Anche se la tua critica è valida e costruttiva, diventerà distruttiva se la persona a cui è rivolta si sentirà “accusata” davanti a “testimoni”.
• Non fare paragoni. Non c’è cosa peggiore essere paragonati ad altri. Il paragone fa scattare subito la molla del falso orgoglio e innesca l’ira. E addio sano confronto.
• Evita di fare dell’ironia. Meglio dire chiaramente come stanno le cose che guarnirle di battutine, sorrisetti, e false approvazioni. Non è possibile avere un costruttivo confronto con una persona che si sente presa in giro.
• Non usare termini assoluti. Quando esprimi un tuo giudizio non dare l’impressione che sia etto e immodificabile, Cerca di smussare le parole. Cerca di ridurre la spigolosità del tuo parlare. Una cosa è dire: “Non ne fai una giusta”. Un’altra è dire” secondo me quella cosa andava fatta così”. Una cosa è dire: “Ciò che affermi è sbagliato”. Un’altra è dire “Io penso che ciò che affermi possa essere inesatto.
Quando ricevi critiche.
• Mantieni la massima calma. Non reagire subito se ascolti accuse che ritieni infondate. Aspetta pazientemente che l’interlocutore abbia terminato la sua “arringa”, poi controbatti con calma, cortesia e razionalità.
• Non dare l’impressione di tenere in scarsa considerazione la critica che ti si sta muovendo. Se ti sembra di poco conto non scherzare su di essa.
• Non esagerare quanto ti viene detto. Se qualcuno ti dice che in una data circostanza hai adottato un comportamento non appropriato, non ti sta certo dicendo che sei la persona più cafona del mondo. Se qualcuno ti dice che hai sbagliato nel dire o nel fare una cosa, non ti sta certo dicendo che sei la persona più stupida che esiste sulla terra.
Evitare gli scontri
Quando la persona con la quale ti confronti aumenta il suo grado di emotività o ti aggredisce verbalmente, non reagire. Mantieni la calma. Non lasciarti coinvolgere. Ha bisogno di sfogarsi, di scaricare la tensione accumulata durante la giornata. O forse vuole prendersi delle sciocche rivincite su di te. Lasciala fare. Quando poi ha finito di sbraitare, cerca di indirizzare il dialogo nella direzione di un sano confronto. E se non ci riesci, rimanda il confronto ad un’altra occasione: a quando il tuo interlocutore non sarà in balia della sua rabbia e della sua aggressività.
Evita gli scontri, ti raccomando. Quando ti trovi in una situazione psicologica di accentuata emotività o rabbia, non iniziare nessun confronto. Si trasformerebbe in scontro. E lo scontro è sempre dannoso. Se t’accorgi che il tuo interlocutore non è sereno e vuole attaccare briga ad ogni costo, vattene in un’altra stanza, ma evita lo scontro. Perché lo scontro è sempre dannoso.
Ricorda: DI SOLITO NON HA RAGIONE CHI ALZA LA VOCE, MA CHI NON RIESCE A FARSI COINVOLGERE DA CHI ALZA LA VOCE.

giovedì 28 luglio 2011

In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa me il Signore glia aveva ordinato: così fece. … Es 40 ss
In un progetto che fai tu c’è la programmazione, ma se il progetto è di un Altro, lui non te lo manifesta e ti dice: “ vai avanti”, e io vado fin lì. Poi me dice: “ Vai là” e vado fino là. Alla fine abbiamo percorso tutto il deserto. Signore, perché mi hai fatto fare la strada così lunga, dove mi hai mandato?. Lui risponde: “Ti ho mandato là perché ti incontrassi con me”. Il nostro segreto è di essere capaci di sentire la parola di Dio e di avere il discernimento della guida di Dio. Il Signore cammina con noi! Che bello! Quando siete riusciti ad essere strumenti di Dio è perché Gesù cammina in mezzo a voi.
Mt13,47ss
"… Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a ria, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi, Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti."
Le rete piene di pesci buoni e cattivi significa la presenza dei buoni e cattivi cristiani. Ciò comporta lotte, difficoltà sofferenze. Appartiene certamente al Regno di Dio chi vuole fare la sua volontà come è fatta in cielo. Appartiene sicuramente al Regno colui che rimuove le cause dell’emarginazione, dell’oppressione, dell’esclusione. Appartiene al Regno di Dio chi ama il nemico anche mentre sta ricevendo del male! Appartiene al Regno chi prega, sapendo che soli in Dio si può trovare un’unità necessaria per ogni progresso spirituale e materiale.

martedì 19 luglio 2011

Volontà di cambiare.
Il coraggio è fondato sulla speranza, ma è l’azione che lo rende operante. Non fare come quelli che vorrebbero tingere di rosa la loro vita, ma non s’informano neppure dove vendono pennelli e colori.
Colui che spera deve anche auto caricarsi della forza morale necessaria a superare le difficoltà della vita.
Se il coraggio è fondato sulla ragione, guadagna in perseveranza. Se è fondato sull’entusiasmo, fa aumentare tecniche adatte al caso.
L’accettazione di sé è la più importante tecnica psicologica da usare per raggiungere il vivere felici. Non solo. L’accettazione di sé rende più armoniosa la propria personalità . la propria mente, e la propria vita.
Perché quando ci si accetta: incondizionatamente pienamente, completamente, la propria vita interiore diventa più serena. E vivere diventa un bel vivere.
Pro memoria: “Per vivere più felice devo accettarmi.”

lunedì 18 luglio 2011

GruppoFermento

"Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti". Matteo 13,33
Che significato ha oggi per noi questa parabola di Gesù. Ecco alcuni spunti :
• Ciò che cresce non è il lievito, ma la pasta. Si tratta di una cosa ben di casa, del lavoro di una donna di casa. Il lievito si mescola con la massa pura della farina. L'obiettivo è far fermentare tutta la pasta, non solo una parte. Il lievito non ha valore in se stesso, ma serve per far crescere la pasta.
Come mettere in pratica nell’Opera don Calabria questa Parabola, come gruppo fermento? Chissà per capire meglio sia necessario un altro messaggino:
• Una madre, insegnante, va a lavorare lasciando il figlio con la nonna. Più tardi, la nonna prende la mano del bambino di cinque anni e vanno a passeggio. Camminando si avvicinano ad una chiesa, entrano e si inginocchiano. Passano pochi minuti e il bambino tirando la manica della nonna dice: -“Nonna, fino a quando ci fermiamo? La nonna si alza, si avvicina alla lampada rossa che indica la presenza viva di Gesù nel Tabernacolo, e rivolgendo lo sguardo gli dice: -“Vedi questa lampada è come un semaforo, quando diventa rosso uno deve fermarsi.” Ritorna al posto di prima e continua la preghiera. Il bambino, anche lui in ginocchio, con lo sguardo fissato alla lampada rossa, già stanco tirando ancora la blusa della nonna dice: “ … Non diventa mai verde questo semaforo?” – “Piccino mio, questa luce non diventa mai verde, perche qua vive Gesù e nella sua casa uno deve fermarsi per ascoltare e ricevere le luci che ci aiutano ad avanzare sicuri per le sue vie.” Più schietto è il mio rapporto con Dio, meglio saprò essere … con tutto il mondo!
Il nostro gruppo fermento non si ferma per vacanze, ma fa’ una nuova proposta, cioè, uno può fermarsi con Lui, ogni lunedì, dalle 8:30 fino alle ore 9:00, o il venerdì, dalle 12:30 alle ore 13:00. Ciascuno di noi potrà scegliere l’orario e il giorno che meglio conviene. Fermiamoci in preghiera per camminare insieme!

domenica 17 luglio 2011

Vanagloria.

Un grande rimedio alla vanagloria suggerito dai Padri era la compunzione, il ricordo dei propri peccati o della morte. Questa terminologia appare forse un po’ lontana dalla mentalità corrente e i formatori o i superiori potrebbero essere intimiditi all’idea di utilizzarla, nel parlare ai confratelli o ai novizi.
La vita consacrata è però attesa escatologica e non può dunque vivere, nei confronti della morte, solo sentimenti di paura e di inquietudine, Imparare a porre davanti agli occhi un orizzonte eterno è un elemento indispensabile della nostra vita: esso ci proietta in una prospettiva corretta rispetto al tempo e rappresenta anche un giusto farmaco per le nostre tendenze esibizionistiche.
Un rimedio utile per combattere la vanagloria è l’attenzione al modo di parlare di se stessi. È sempre importante sapersi chiedere quanto e come parliamo di noi. A proposito del quanto, ci possiamo domandare, per esempio, se vogliamo essere sempre al centro dell’attenzione e aspettiamo che gli altri tacciano, o talvolta non li lasciamo nemmeno finire, per riportare il discorso su temi riguardanti la nostra persona. Per ciò che concerne il come, è invece bene chiedersi non solo in che misura tendiamo a mettere in risalto ciò che facciamo o i nostri talenti, ma anche quanto siamo disposti a esporci nel nostro limite; spesso, infatti, siamo esperti nell’usare un “linguaggio criptico”, il cui scopo è di mascherare od omettere errori e vulnerabilità personali.
Altro rimedio è l’attenzione contraria, quella al modo in cui parliamo degli altri, che la vanagloria ci spinge a ignorare, se non a denigrare o non apprezzare per il timore che le loro qualità offuschino la nostra immagine.
Basta per oggi.

giovedì 26 maggio 2011




Roma 26/05/11

Oggi ho deciso chiudere questa finestra di comunicazione. Chiedo scusa se ho lasciato male qualcuno qualche volta. Devo chiudere perche mi manca il tempo per farlo. Non dico che un dia potrò ritornare, attualmente mi è impossibile por enne ragioni. Grazie a tutti quelli che simpatizzarono con il blog e lo seguivano regolarmente.
In Cristo

sabato 21 maggio 2011

La Pentecoste.



Sono tre le feste più importanti che segnano il periodo dell’anno Liturgico: Il Natale, La Pasqua e la Pentecoste. Il Natale viene sempre celebrato il 25 dicembre perché si ricorda la data di nascita di Gesù, il Messia salvatore. È Dio che si fa uomo, viene al mondo, bussa alle nostre “porte”, chiede il nostro aiuto per trovare un angolo perduto dove nascere, finisce in una grotta e viene deposto in una mangiatoia. Il periodo Natalizio ci conduce alla celebrazione della Pasqua di Risurrezione, quando quel Cristo della grotta, dopo 3 giorni di silenzio, “spacca” le porte chiuse, risorge vincitore della morte e radiante di luce appare in mezzo a noi per camminare accanto a noi.
Questo tempo chiamato Pasquale ci conduce infine alla Pentecoste che significa “cinquanta giorni”. Quella della pentecoste è una festa antichissima in cui si offrivano alle divinità le primizie dei raccolti, il popolo ebreo poi la trasformò. È diventato infatti il giorno in cui si ricorda la consegna delle tavole della legge a Mosè sul Monte Sinai. Il dono della legge consentiva al popolo di vivere in pace e quindi di prosperare. Per noi cristiani, si celebra la venuta dello Spirito Santo sugli Apostoli. La venuta dello Spirito Santo ha cambiato tutta la loro vita. Prima vivevano nella paura, dopo non hanno più paura e sanno cosa fare e dire.
Chi è oggi, per noi, lo Spirito Santo? È Dio che viene in noi per portarci a lui. È colui che risveglia in me il bisogno e il desiderio di Dio e di eternità. È colui che piano piano, ma con costanza, mi spinge verso il Padre. Lo Spirito Santo viene definito “Paraclito”: che significa difensore, avvocato, persona di fiducia, intercessore e consolatore. Lo Spirito Santo arriva quando meno lo aspettiamo, ci ricorda di prestare attenzione, viene per trasformare la nostra vita dal di dentro, come ha fatto con tutti gli Apostoli. Lo Spirito Santo è il sole che vuol entrare nella nostra vita; lasciamolo entrare.
Ci ribadisce il Papa Benedetto XVI, “Lo Spirito Santo dà ai credenti una visione superiore del mondo, della vita, della storia e li fa custodi della speranza che non delude”.
“Apri i miei occhi per conoscerti perché il mio cuore, da te illuminato, si infiammi di fede, e da freddo diventi ardente di amore per te”. (Lc24,31)

giovedì 5 maggio 2011

Dio mi da un’opera da compiere
Tutti corrono nella vita. Ciò che conta è correre per la strada giusta. Troverai molte persone attive e intelligenti ma pochi sapienti.
Quanti disperdono le loto energie in opere disparate! Vero sapiente è colui che sa raccogliere tutte le sue forze attorno a un’opera da realizzare a lunga scadenza nella sua vita.
Veramente saggio è colui che non fa conto delle doti naturali proprie o altrui, ma solamente di ciò che piace al Signore. S piacendo a Dio, dispiaci agli uomini, non hai motivo di rattristarti.
Più che aspirare a fare cose straordinarie, sforzati di renderti perfetto in quello che Dio vuole da te.
Non affliggerti se le cose non vanno secondo i tuoi piani; può darsi infatti che dove temi una perdita, la gloria di Dio ne abbia molto vantaggio
Il più grande sbaglio che l’uomo fa nell’impostazione della sua vita è quello di lavorare per la propria gloria e non per quella di Dio, per la quale egli è stato creato.
Se ti accosterai a Dio diventerai un solo spirito con lui.
Se in tutto il tuo operato farai la volontà di Dio, potrai dire di essere tutto di Dio.
La tua perfezione consiste nell’amor di Dio, e la perfezione dell’amore consiste nell’uniformare la tua volontà a quella di Dio. La sola volontà di Dion sia la tua volontà.
Per quanto ti è possibile, non amare la volontà di Dio perché conforme alla tua, ma ama la tua volontà perché conforme a quella di Dio. Dio è Padre, Dio è amore, non puoi temere che la sua volontà sia male per te.

mercoledì 4 maggio 2011

Dio ti è sempre presente

Dio è con te, anche se tu non sarai con lui. Egli ti è vicino, anche sì tu ti troverai lontano da lui. Egli non abbandona te anche se tu abbandoni lui. È dentro di te, anche se tu sarai fuori. Pensa sempre a te, e continuamente ti benefica, anche se tu non ti ricordi di lui.
Come l’uccello, ovunque voli, trova sempre l’aria , così tu, ovunque vada, troverai sempre Dio presente. Colui che è dappertutto, dove non è? Non riempie forse Dio il cielo e la terra ? Lui, tutto sarebbe nel nulla. Dio è più presente a te di te stesso.
Anche se tu vorrai fuggire da lui non potrai stare nascosto perché tutto è scoperto al suo sguardo. Dio scruta i reni e i cuori, vede nel segreto, a lui sono presenti tutte le tue azioni.
Quale altro mondo potrebbe accogliere uno che fugge lontano da Dio? Dove andrai e dove ti occulterai dalla sua presenza? Non sperare in alcuna lontananza poiché nulla è lontano da Dio. È il creatore dell’universo e non è possibili che tu possa allontanarti in alcun modo da lui.
Ovunque tu vada e qualunque cosa tu compia, sia nelle tenebre che nella luce, hai l’occhio di Dio che ti guarda.
“Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo la tu sei, se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
Se dico:” Almeno l’oscurità mi copra e introno a me sia la notte”.; nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come la luce”.
Lo sguardo di Dio penetra i segreti del tuo cuore. A Dio non sfuggono neppure i tuoi pensieri. Egli vede meglio al di dentro che gli uomini dal di fuori. Dio è spirito e ciò che è nascosto nel profondo del tuo animo lo conosce più chiaramente di qualsiasi realtà materiale.
Quando compi certe azioni ti vanti davanti agli uomini perché sai di fare il bene, ma quando ne compi altre fuggi i loro occhi perché sai di fare il male; ma non puoi fuggire gli occhi di Dio.
Non v’è mezzo migliore per vincere le tentazioni che il ricordo della presenza di Dio. Se ti diventerà familiare la sua presenza ti guarderai dal fare ciò che gli dispiace.
In questa vita non poi vedere Dio svelato. Egli è come il sole raggiante che senti attraverso le nubi e ti fa conoscere la sua vicinanza mediante il calore del suo amore. La sua presenza è quella di un essere spirituale il cui amore avvolge la creatura e la vivifica.
Non essere scortese con Dio, lasciandolo solo per occuparti di mille cose e che forse gli dispiacciono.
Fa’ del tuo cuore un tempio spirituale nel quale adorate Dio di contino. La tua devozione sarà continua se farai tutto alla presenza di Dio. Ricordati che non sei mai solo.
In mezzo alle tuo occupazioni, di tanto in tanto ritirati in te stesso e, sia pure di sfuggita, ricordati dell’ospite che hai in te. Se farai l’abitudine, egli ti si farà sentire presente.
La sicurezza più grande che puoi trovare è quella di essere al fianco di Dio. Se il Signore è vicino, di che cosa devi preoccuparti? Accanto a Dio troverai una pace profonda e imperturbabile. Abbi una grande fede nella presenza di Dio, del Dio tutto amore che abita nella tua anima.
Signore fa’ che conservi amorosamente, nella tranquillità del mio animo, la percezione della tua presenza.
"La sapienza del Vangelo" di Francesco Bersini.

lunedì 2 maggio 2011

La sublime storia del donare

Quanto più amerai e ti renderai disponibile a tutti, tanto più crescere e diventerai perfetto. Fossi tu dominato da un bisogno irresistibile di donarti tutto per gi altri! Sentiti fratello di tutti,, e tutti abbraccia in Dio, superando ogni simpatia o antipatia.
Non preoccuparti di quello che devi fare per il bene degli altri, solo non lasciarti sfuggire giorno per giorno con generosità le occasioni che il Signore ti manda.
Non cercare la tua felicità nel ricevere ma nel donare. La tua felicità è risposta nel bene che farai, nella gioia che diffonderai attorno a te, nel sorriso che farai fiorire, nelle lacrime che avrai asciugato. Sari veramente felice per quello che avrai potuto dare, Non hai il diritto di essere felice da solo. Sia la tua vita spesa per gli altri, un cuore aperto a tutti e proverai quanto è sublime la poesia del donare; quanto sia vero il detto di Gesù; c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
Pensa prima agli altri; poi a te stesso. Esci da te stesso per metterti tutto a disposizione degli altri; nulla ti farà tanto bene come fare del bene. Potessi tu amare quelli che nessuno ama o soffrite della tristezza altrui!
Non essere di coloro che pretendono di cambiare il mondo solo con bei discorsi; calati piuttosto generosamente in una vita ci dedizione e di sacrificio per gli altri. Non ti capiti la sventura di avere più scienza che carità.
Prodigati per fratelli poveri, soli e sofferenti e quando non avrai altro da dare, dona te stesso. Aiutare il prossimo nel dolore è come strappare un chiodo a un fratello crocifisso.
Abbi la capacità di metterti nei panni degli altri. Ogni uomo, anche il più disadattato, ha un punto accessibile al bene. Neanche il più autentica di lui, reso visibile nel tuo volto, nell’irradiazione della bontà ispirata da lui, nella carità calda e operante verso i fratelli.
Tieni sempre accesa la fiamma della carità nel tuo cuore finché cesserà di battere. Il termometro del tuo cristianesimo è l’amore. Cristianesimo e amore sono sinonimi. Una vita consumata per l’amore ai fratelli costituisce il nucleo di ogni santità.

lunedì 25 aprile 2011

Oggi è giornata speciale per riposare, per meditare, per stare faccia a faccia con il risorto. Oggi con intelligneza ci auguriamo "Buona Pasquetta", sembra più familiare che dire "Buona Pasqua". Allora, auguro che la "Pasquetta" ci aiuti a vivere ogni giorno della nostra vita il Cristo Risorto Nella Pasqua. Cerchiamo di esse iltiri Cristo, gioiosi e colmi di entusiamo, con le mani piene di fiori...

Le tue mani son pieni di fiori, dove li portavi fratello mioLi portavo alla tomba di Cristo ma h'ho trovata vuota fratello mio. Alleluia alleluia! I tuoi occhi riflettono gioia dimmi cosa hai visto fratello mio? Ho veduto morire la morte, ecco cosa ho visto frtello mio! Hai portato una mano all'orecchio, dimmi cosa ascolti fratello mio?Sento quelli di trombe lontane, sento cori d'Angeli fratello mio? Stai cantando un'allegra canzone, dimmi perchè canti fratello mio? Perchè so che la vita non muore, ecco perchè canto fratello mio!

lunedì 18 aprile 2011


Nella settimana Santa vengono ricordati e celebrati gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, con i tormenti interiori, le sofferenze fisiche, il processo, la salita al calvario, la crocifissione, morte e sepoltura e infine la sua risurrezione. Anche tu sei invitato a seguire da vicino gli ultimi giorni della vicenda umana di Gesù, che si concluderà con il mistero della sua passione, morte e risurrezione. In questa settimana, la liturgia, attraverso i brani evangelici, ti pone davanti tutte le persone che ruotarono attorno a Gesù negli ultimi giorni della sua vita terrena; è un insieme di umanità, di sentimenti contrastanti e di scelte decisive. Qualcuno sceglierà di seguire Gesù fino in fondo nel suo cammino verso il Calvario, qualcun altro invece si allontanerà definitiva mente dalla Luce del mondo.

Lunedì Santo Gv 12,1-11

I capi dei sacerdoti rivelano la loro massima ostinazione, arrivando persino a decidere di uccidere Lazzaro. La sua unica colpa, evidentemente, è quella di essere testimone della potenza e della misericordia di Gesù, il quale ha risvegliato l’amico dal sonno della morte. È davvero triste considerare che ci sono persone dal cuore talmente duro che da essere refrattarie all’amore di Dio. Eppure, non dobbiamo farci illusioni: spesso, senza renderci conto, anche noi manifestiamo la stessa durezza nei confronti di Dio. Non dobbiamo guardare gli altri: anche noi manifestiamo lo stesso atteggiamento quando non ci fidiamo degli altri o vorremmo, proprio come Giuda dare un prezzo a cose sacre come l’amicizia o il perdono. Impara da Gesù l’amore e la gratuità.

sabato 16 aprile 2011


Gloria! Alleluia!

Pasqua un’altra volta. Sono passati velocemente i 40 giorni della quaresima. All’inizio sembrava che la Pasqua fossi distante, invece no, tutto passa velocemente. La velocità del tempo mi sbalordisce sempre di più. Ogni Pasqua di Resurrezione diventiamo tutti differenti in tante cose. Ho pensato che fermandomi un po’potessi osservare meglio le cose che si muovono, perseguono ed indosso con tanta agitazione. Vi propongo oggi: regaliamoci “il tempo”, fermiamo la nostra mente, alziamo lo sguardo in alto stando in silenzio profondo per ascoltare il “silenzio del silenzio.” Chissà se fermandoci scopriremo quanto lontano siamo da noi stessi e dalle possibilità di diventare più persone spirituali e meno formali. Fuggiamo dalle abitudini di onorare Dio con le labbra, mentre il cuore è lontano da Lui. (Mat 15,8) Che la Santa Pasqua sia per tutti una meravigliosa esperienza di amicizia con il Dio VIVO che risorge anche in noi. Buona Pasqua!

venerdì 15 aprile 2011

La vita nello spirito

Se godrai la vera libertà di spirito non vorrai nulla e possederai tutto; non ti sgomenterai per le prove né ti esalterai per le delizie; niente ti potrò togliere la pace perché questa dipende solo da Dio, da cui nessuno ti potrà separare. Solo il timore di perdere Dio e la sua grazia ti potrà ancora dar pena. La libertà di spirito consiste nel trovare Dio en ogni cosa; il resto è schiavitù di spirito. Sopra tutti i tuoi desideri stia quello di possedere Dio, e sopra tutti i tuoi timori, quello di perderlo. Se vivrai la tua donazione a Dio, anche nelle ristrettezze ti sentirai soddisfatto della tua ricchezza interiore; ma se vivrai al di fuori di te, nessuna cosa esteriore ti potrà soddisfare. Tieni in così poco conto le cose esteriori, rispetto alla preziosità di quelle dello spirito, da non degnarti neppure di metterle a confronto. Tutto ciò che non è spirituale è soggetto a corruzione terrena. Non invidiare le persone del mondo. Se sei ingrazia di Dio puoi acquistare continuamente ricchezze molto maggiori nel cielo. Il mondo stima pazzia la vita dei santi, ma la sapienza del mondo è stoltezza davanti a Dio. Lascia i doni sublimi alle anime più elevate, tu servi Dio in uffici più umili. Se ti pare di aver dei doni speciali di spirito, sii diffidente, ritenendoti indegno. Se Dio vorrà, saprà ben chiarire ogni cosa. Chi dà la grazia agli uomini non la toglie per atti di umiltà. Il tuo più grande impegno sia quello di coltivare l’unione con Dio anche nel prodigarti per i fratelli, perché non accada che arricchendo gli altri impoverisca te stesso. Se ti immergerai nell’azione, così da dissiparti nell’attività esteriore, perderai di vista Dio e finirai per agire in modo puramente umano. Sii anima di vita interiore poiché nell’interiorità del tuo spirito troverai la via che conduce a Dio. Nella via dello spirito quanto più camminerai,m tanto più acquisterai forza e vigore. Contempla Dio in te stesso: sei suo tempio vivente. Vivi l’intimità con la Trinità e attingi da essa la santità e la fecondità della vita. La vita che non perisce, ma che vale la pena di viver, è la vita interiore, la vita soprannaturale, la vita divina che si identifica poi col fine ultimo. Più che dalla lettura di tanti libri, è dall’alto che discende la luce e l’unzione con cui potrai imparare la scienza della vita interiore. Metti da parte la fretta quando non hai tempo da perdere. La fretta è nemica della vita interiore. Tanto più progredirai nella vita spirituale quanto più praticherai l’esercizio della custodia del cuore. Anche quando ti trovi ingolfato nelle tue preoccupazioni, non perdere mai di vista il tuo interno, ma gettavi di quando in quando uno sguardo indagatore. Darai prova di un profondo impulso interiore se nelle più grandi difficoltà manterrai la dignità e la speranza, e continuerai a essere uomo.

giovedì 14 aprile 2011

Pasqua




Don Calabria nel Febbraio 1944 cosi scriveva sull’Amico nella prossimità della Pasqua.
“Il cuore mi spinge a rivolgervi la mia povera parola, quale mi nasce spontanea in questa prossimità della santa Pasqua. A voi, alle vostre famiglie io invoco la pienezza delle celesti benedizioni, prima per l’anima e poi per il corpo e i vostri interessi temporali. Questa Pasqua vorrei segnasse una vera risurrezione alla vita della grazia e della santità, in voi e in ciascuno dei vostri cari, perché, voi lo sapete, è così che si gustano le feste della nostra santa Religione: rinnovandoci nello spirito del Vangelo, nella pratica della vita cristiana. Il mio augurio, quindi, è un voto ardente di padre che tanto vi ama, desideroso non solo del bene spirituale ed eterno dei propri figli, ma anche di quello temporale, che è frutto di quello spirituale: Gesù risusciti in voi, nelle vostre anime, nei vostri cuori, e vi rinnovi nello spirito.”
Ringrazio la preghiera e gli auguri di Don Calabria che nascono dalla profonda amicizia che aveva con il Signore. Che la preoccupazione del nostro padre fondatore, si trasformi nella Pasqua, già prossima, in una esplosione di gioia e rinnovamento personale nello spirito del Vangelo. Quello Spirito che ci aiuta, nei compiti quotidiani a vivere in unione con Dio, nel nostro “tempio” interiore.
Auguro che tutti possiamo passare dall’angoscia di morte del Venerdì Santo al gaudio gioioso della Domenica di Resurrezione. È Gesù stesso, in prima persona che indica il valore della sofferenza, comune a tutti gli uomini, che trasfigurata dalla speranza, conduce alla Vita Eterna, per i meriti della Morte e Resurrezione. La Resurrezione è la dimostrazione massima della divinità di Gesù. La sua morte ci ha liberati delle nostre schiavitù e negligenze.
La Pasqua di Risurrezione è una forza, una energia d’amore inserita nel Creato, che viene posta come fermento nella vita degli uomini. La Pasqua sostiene la nostra speranza di un giorno risuscitare con Cristo.
Buona Pasqua.

mercoledì 13 aprile 2011



In mezzo a tutti i tuoi impegni sappi coltivare il silenzio interiore, quello che ti mette facilmente a contato con Dio. Nei tuoi molteplici compiti quotidiani impara a vivere nel chiostro interiore della tua unione con Dio. Se saprai trovare il Maestro nel fondo del tuo cuore non sarai mai solo, anzi sentirai il bisogno di solitudine.
Oh, potessi tu giungere a non cercare altro che Dio! Quanto saresti felice! Avresti dappertutto quello che cercheresti dappertutto quello che hai.

lunedì 11 aprile 2011

Perdona chi ti ha offeso.


È avvedutezza per l’uomo rimandare lo sdegno ed è sua gloria passar sopra alle offese”. Lo stolto manifesta subito la sua collera, l’accorto dissimula l’offesa. Coloro che più infieriscono su chi li ha offesi sono proprio quelli che non dovrebbero scagliare la prima pietra. Non vendicarti per il male che ricevi; lascia a Dio la vendetta. Ricordati che non c’è cosa che tanto generi vergogna in chi ti ha fatto de male quanto vederti sopportare l’offesa senza vendicarti. Questo atteggiamento fa del bene anche ai nemici, ti assicura la pace con tutti e infonde tanta gioia nel tuo spirito. Il miglior rimedio all’offesa è l’amore. Accogli chi è pentito della sua colpa. Non richiamare alla memoria le ingiuri patite; dimentica il male subìto e non scordarti del bene ricevuto. Se il tuo fratello conserva un risentimento ingiustificato verso di te, ricoprilo di attenzioni e la sua avversione si dissolverà come nebbia al sole. Gran peccato è il risentimento il quale impedisce che l’offerta dell’altare sia accetta a Dio. Vince col bene il male. Se il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere, e il Signore ti ricompenserà. Se qualcuno dimostra poca stima di te, pensa che sei terra e cenere; se ti offende, pensa che sei messo alla prova. Sei ancora lontano delimitare Gesù. Vedi vilipeso che dovrebbe essere adorato. Fai del bene a quelli che ti odiano; parla bene di quelli che dicono male di te; prega per quelli che ti perseguitano e la tua ricompensa sarà grande. Così ci ha insegnato Gesù, e così facevano i santi. Perdona, perché tu sia figlio del Padre tuo che è nei cieli, il quale fa levare il suo sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere quale fa levare il suo sole sui cattivi e suoi buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti, Se, infatti, ami coloro che ti amano quale ricompensa avrai?. Il perdono non è debolezza o indifferenza, è la vittoria del bene sul male, è l’apertura di un nuovo rapporto di vita con chi ti ha fatto dei torti, è indice di animo nobile e grande, come la vendetta denota animo gretto e meschino. Quando ti vendichi ti metti sul piano del tuo nemico, dimenticando l’offesa gli diventi superiore. Il trionfo del perdono è bello e consolante; supera i grandezza tutte le vittorie della vendetta. Stima guadagno l’essere maltrattato nel tempo presente poiché ti libera dalla pena eterna. In cielo, dove ogni offesa è dimenticata, potrai finalmente godere di una eterna amicizia. Perdona l’errante, anche se non puoi giustificare l’errore. Diventi simili a Dio quando perdoni. Perdona, dimenticando, senza esigere scusa. Non vivere continuamente del passato, ricordando le ferite che forse gli altri hanno dimenticato. Liberta il tuo animo dal passato. Getta il male che hai ricevuto nell’abisso profondo dell’oblio. La maggior parte di chi ti ha offeso non s’è resa conto di quello che ha fatto. Perdonali ritenendoli innocenti. Il tuo perdono sarà tanto più grande quanto più non esistono motivi per poterlo concedete. Sappi perdonare anche a te stesso, senza trascinare per anni i tuoi complessi di colpa. Dio ti ha perdonato; sappi anche tu perdonarti e troverai la pace dello spirito.

sabato 9 aprile 2011

Madre io vorrei

Io vorrei tanto parlare con te, di quel Figlio che amavi; io vorrei tanto ascoltare da te, quello che pensavi; quando hai udito che tu no n saresti più stata tua e questo Figlio che non aspettavi non era per te …

Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria,

Io vorrei tanto sapere da te se quand’era bambino tu agli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui e quante volte anche tu di nascosto, piangevi, Madre, quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso, per noi …

Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria,


Io ti ringrazio per questo silenzio che resta tra noi, io benedico il coraggio di vivere sola con Lui, ora capisco il coraggio di vivere sola con Lui, ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi per

ogni Figlio dell’uomo che muore ti prego così …

Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria,

lunedì 4 aprile 2011


La pagina è tratta da “La sapienza del Vangelo” per un rinnovamento nello Spirito, di Francesco Bersini , “La scrivo nel Blog”, nella speranza che possa essere di grande aiuto anche per la tua vita.


Non preoccuparti del giudizio degli uomini. Se verrai criticato per il bene che compi non scoraggiarti, vedi piuttosto la mano amorevole di Dio che vuol conservarti i meriti per un premio eterno. Non mostrare avversione per coloro che parlano male di te; ricambia col bene il male e prega Dio per loro. Considera chi ti critica come tuo benefattore poiché ti procura maggiori vantaggi di chi ti loda. Per quanto bene tu faccia, finché sei in vita, troverai sempre chi dirà male di te. Donati totalmente a Dio e riterrai le maldicenze che si fanno a tuo riguardo come un sogno di cui,m una volta svegliato, non rimane più nulla. Quando ti sarai rimesso in tutto nelle mani di Dio, e sarai convinto che di tuo non hai nulla, non ti preoccuperai affatto di ciò che di bene o di male si dirà sul tuo conto. Che t’importa la stima o il disprezzo degli uomini? Né la stima aggiunge, né togli il disprezzo. Non meravigliarti se dicono male di te. Pensa che cosa hanno detto di Gesù! Riflettendo alle ingiurie da lui subite dovresti confonderti nel vederti oggetto di stima. Se verrai calunniato per il nome di Gesù. Gioisci ed esulta perché la tua ricompensa sarà grande nei cieli. Non preoccuparti del giudizio degli uomini. Preoccupati di essere ritenuto saggio dal giudizio di Dio. C’è uno che ha dato la vita per te; egli solo ti dovrà giudicare e premiare. Accetta di buon grado l’ingiuria e il disprezzo, poiché sotto questa polvere sta nascosto un gran tesoro. Se ti accusano falsamente di piccole cose, pensa alle colpe più gravi di cui non sei accusato. Ti inganni, mio caro, se pretendi di servire il Signore e insieme coltivi la preoccupazione per il tuo onore. Se cercherai la gloria fugace del mondo, perderai quella eterna de Dio.

mercoledì 30 marzo 2011

Non cercare la lode Degli uomini


La pagina è tratta da “La sapienza del Vangelo” per un rinnovamento nello Spirito, di Francesco Bersini , adattata alla mia persona nella speranza che possa essere di grande aiuto anche per la tua vita.

Non mi inorgoglirò per chi mi riempie di lodi. Coloro che mi lodano adesso, domani mi flagelleranno. Né le lodi degli uomini mi arricchiscono, né le loro accuse mi impoveriscono. Credo poco a chi mi loda molto, e soprattutto a chi mi esalta quando sono con me. Spesso lo fa per riparare il male che dice quando si allontana da me. Non cerco amici che mi lodano. La lode è un veleno dolce e sconosciuto.

Non desidero ringraziamenti dagli uomini per il mio operato: oggi parlano bene e domani sono pronti a tradirti oppure a violare la mia fiducia. Mi guardo dal compiacermi della loro stima. Quando qualcuno mi esalta, mi fermo sulla considerazione dei miei difetti e chiedo a Dio che abbia misericordia di me. Come potrò io, peccatore, cercare le lodi, quando Gesù, innocente, si sottomette a tanti disprezzi?

Non posso illudermi sulla notorietà del mio nome. Fuori dal mio piccolo mondo sono un illustre sconosciuto. Se è così nella vita, che sarà dopo la morte? Cerco solo la stima di Dio e la buona testimonianza della mia coscienza.

Se lodo il mio operato dimostro di non lavorare in profondità. Circondo di modestia le mie virtù. Esse sono come i fiori, belli finché piantati in terra, ma tenuti nelle mani appassiscono. Se canto le mie lodi sarò sempre stonato.

La mia vanagloria a volte è così sfacciata, che, se gli altri non mi lodano mi auto esalto. Non è virtù quella che esercito per nutrire la notorietà. Anche le opere più buone non sono tali se fatte per vanità. Dove ci sono mire ambiziose, aspirazioni al potere, al successo e alla vanagloria si nasconde sempre l’insidia del male. Non parlo mai di me stesso, delle mie opere, dei miei talenti, se non per manifestare i miei difetti. Meglio ancora: non parlo mai di me, né in bene né in male.

Perderò il bene che faccio se non lo custodirò accuratamente con l’umiltà. È proprio dei santi nascondere il bene compiuto. Fuggo gli onori quanto più posso. In cielo riceverò da Dio la lode che merito. Se avrò voluto essere dimenticato sulla terra per amore di Dio, sarò in cielo il più nobile e il più ricco. Adopero tanta diligenza nel fuggire la gloria del mondo quanta essa ne mette per procurarla. Il vero umile cala se stesso, ama essere sconosciuto, non cerca la stima degli uomini e gode la pace dello spirito.

Sono indifferente alle lodi e alle critiche: se mi lodano dicono quello che dovrei essere; se mi criticano dicono quello che sono.

“Oh, quanto è insensato chi rinuncia alla ricompensa eterna di Dio per quella degli uomini !” (Mt 6,16). La gloria degli uomini passa come il vento.

“Sono quello che sono e sarò quello che voglio” . (Fr.Sergio)

sabato 26 marzo 2011


Dialogare

Per provocare il dialogo il primo passo devo farlo io … e comincerò con questi atteggiamenti …
Il dialogo esige da me la volontà di cortesia, di stima, di simpatia e di bontà verso gli altri. Il rispetto e la sincerità saranno le caratteristiche che marcheranno il mio procedere con tutte le persone con cui avrò rapporti. Per rendere efficace il dialogo accetterò in pieno l’altro con i suoi valori e difetti. Saprò ascoltare, gli lascerò il tempo per parlare, di porre domande. Ascolterò con animo buono e benevole, le sue proposte.

La serenità di spirito mi apre al dialogo ed è una condizione che dovrò cercare senza stancarmi e questo mi aiuterà all’ascolto ed evitare la condanna. Non posso considerare nemico mio qualcuno perche non pensa come me. Il dialogo franco mi porterà ad aprirmi per avvicinarmi a una posizione comune. Mettendomi al di fuori di me stesso, troverò l’altro. Sono cosciente che la verità non sara tutta da una sola parte, anche se tutti cercano di raggiungerla il più possibile. Dialogare sarà per me, cercare e superar insieme le difficoltà. Il mio dialogo sarà sincero con tutti. Dirò il mio pensiero con bontà, semplicità, senza parole umilianti ne offensive. Mi impegnerò a non dire una sola parola cattivava quando il mio animo fossi agitato.

Vieni anche tu con me e faciamolo insieme questo cammino ...

venerdì 18 marzo 2011

“Io voglio servire Gesù”

TESTAMENTO SPIRITUALE DEL MINISTRO CATTOLICO SHAHBAZ BHATTI
Mi sono state proposte alte cariche al governo e mi è stato chiesto di abbandonare la mia battaglia, ma io ho sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita. La mia risposta è sempre stata la stessa: «No, io voglio servire Gesù da uomo comune».
Questa devozione mi rende felice. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora – in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan – Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese.
Molte volte gli estremisti hanno cercato di uccidermi e di imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Gli estremisti, qualche anno fa, hanno persino chiesto ai miei genitori, a mia madre e mio padre, di dissuadermi dal continuare la mia missione in aiuto dei cristiani e dei bisognosi, altrimenti mi avrebbero perso. Ma mio padre mi ha sempre incoraggiato. Io dico che, finché avrò vita, fino all’ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri.
Voglio dirvi che trovo molta ispirazione nella Sacra Bibbia e nella vita di Gesù Cristo. Più leggo il Nuovo e il Vecchio Testamento, i versetti della Bibbia e la parola del Signore e più si rinsaldano la mia forza e la mia determinazione. Quando rifletto sul fatto che Gesù Cristo ha sacrificato tutto, che Dio ha mandato il Suo stesso Figlio per la nostra redenzione e la nostra salvezza, mi chiedo come possa io seguire il cammino del Calvario. Nostro Signore ha detto: «Vieni con me, prendi la tua croce e seguimi». I passi che più amo della Bibbia recitano: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Così, quando vedo gente povera e bisognosa, penso che sotto le loro sembianze sia Gesù a venirmi incontro.
Per cui cerco sempre d’essere d’aiuto, insieme ai miei colleghi, di portare assistenza ai bisognosi, agli affamati, agli assetati.
NN

giovedì 17 marzo 2011

Imagine que é uma típica tarde de sexta-feira e você está dirigindo em direção à sua casa.Você sintoniza o rádio. O noticiário está falando de coisas de pouca importância.
Você ouve que numa cidadezinha distante morreram 3 pessoas de uma gripe, até então, totalmente desconhecida. Na segunda-feira, quando acorda, escuta que já não são 3, mas 30.000, as pessoas mortas pela tal gripe, nas colinas remotas da Índia.de Doenças dos EUA .
Começa o pânico na Europa. As informações dizem que, quando você contrai o vírus, é questão de uma semana de vida. Em seguida, as pessoas têm 4 dias de sintomas horríveis e morrem.
De repente, vem a notícia esperada: conseguiram decifrar o código de DNA do vírus. É possível fabricar o antídoto! É preciso, para isso, conseguir sangue de alguém que não tenha sido infectado pelo vírus.
Corre por todo o mundo, a notícia de que as pessoas devem ir aos hospitais fazer análise de seu sangue e doar para a fabricação do antídoto. Você vai de voluntário com toda sua família, juntamente com alguns vizinhos, perguntando-se, o que acontecerá. Será este o final do mundo? De repente, o médico sai gritando um nome que leu em seu caderno.
O menor dos seus filhos está ao seu lado, se agarra na sua jaqueta, e lhe diz:Pai? Esse é meu nome! E antes que você possa raciocinar, estão levando seu filho, e você grita:
"Esperem!" E eles respondem: "Tudo está bem! O sangue dele está limpo, e é sangue puro. Achamos que ele tem o sangue que precisamos para o antídoto." Depois de 5 longos minutos, saem os médicos chorando e rindo ao mesmo tempo. E é a primeira vez que você vê alguém rindo em uma semana.
-"Posso falar-lhes um momento? Não sabíamos que o doador seria uma criança e precisamos que o senhor assine uma autorização para usarmos o sangue de seu filho." Quando você está lendo, percebe que não colocaram a quantidade de sangue que vão usar, e pergunta: "Mas, qual a quantidade de sangue que vão usar?"
O sorriso do médico desaparece e ele responde: - "Não pensávamos que fosse uma criança. Não estávamos preparados...Precisamos de todo o sangue de seu filho..."Você não pode acreditar no que ouve e trata de contestar: "Mas...mas..." O médico insiste: -"O senhor não compreende? Estamos falando da cura para o mundo inteiro! Por favor, assine! Nós precisamos de todo o sangue!" Você, então, pergunta:-"Mas vocês não podem fazer-lhe uma transfusão?"
E vem a resposta:"Se tivéssemos sangue puro, poderíamos. Assine! Por favor, assine!” Em silêncio, e sem ao menos poder sentir a caneta na mão, você assina. Perguntam-lhe: -"Quer ver seu filho agora?" Ele caminha na direção da sala de emergência onde se encontra seu filho, que está sentado na cama, e ele diz: -"Papai!? Mamãe!? O que está acontecendo?" O pai segura na mão dele e fala: -"Filho, sua mãe e eu lhe amamos muito e jamais permitiríamos que lhe acontecesse algo que não fosse necessário, você entende?”
O médico regressa e diz:-"Sinto muito senhor, precisamos começar, gente do mundo inteiro está morrendo, o senhor pode sair?" Nisso, seu filho pergunta: -"Papai? Mamãe? Por que vocês estão me abandonando?"
E na semana seguinte, quando fazem uma cerimônia para honrar o seu filho, algumas pessoas ficam em casa dormindo, e outras não vêm, porque preferem fazer um passeio ou assistir um jogo de futebol na TV. E outras veêm, mas como se realmente não estivessem se importando.
Aí você tem vontade de parar e gritar: - MEU FILHO MORREU POR VOCÊS!!! NÃO SE IMPORTAM COM ISSO? Talvez isso é o que DEUS nos quer dizer: -MEU FILHO MORREU POR VOCÊS!!! NÃO SABEM O QUANTO EU OS AMO?
É curioso como é simples para algumas pessoas debocharem de Deus, e dizer que não entendem como o mundo caminha de mal para pior. É curioso como acreditamos em tudo aquilo que lemos nos jornais, mas questionamos as palavras de Deus. É curioso como todos querem ir para o Céu, mas nada fazem para merecê-lo. É curioso como as pessoas dizem: "Eu creio em Deus!", mas com suas ações, mostram totalmente o contrário. É curioso como você consegue enviar centenas de piadas através de um correio eletrônico, mas quando recebe uma mensagem a respeito de Deus, pensas duas vezes antes de compartilhá-la com os outros. É curioso como a luxúria, crua, vulgar e obscena, passa livremente através do espaço, mas a discussão pública de DEUS é suprimida nas escolas e locais de trabalho. CURIOSO, NÃO É? É curioso como me preocupo com o que as pessoas pensam de mim, mas não me preocupo com aquilo que DEUS possa pensar de mim.

REPITA ESTA FRASE:
SENHOR, TE AMO E NECESSITO DE TI, ESTÁS EM MEU CORAÇÃO, ABENÇOE MINHA FAMÍLIA, MINHA CASA, MINHAS FINANÇAS E OS MEUS AMIGOS. EM NOME DE JESUS, AMÉM!”

O que move o coração de DEUS não é a necessidade... so a fé!

mercoledì 16 marzo 2011

Pensamentos

"A busca de Deus é a busca da alegria. O encontro com Deus é a própria alegria". (S.Agostinho)
"A medida do amor é amar sem medida". (S.Agostinho)
É apenas com o coração que se pode ver direito; o essencial é invisivel aos olhos." (A.Lincoln)
Não fechar-se à graça de Deus, o dano seria de verdade irreparável. (Sergio)
A ironia e a indiferença, são detonantes destrutivos na construção de pequenas e grandes empresas. (Sergio)

giovedì 10 marzo 2011

Mensajes de Nuestra Señora Santa Maria recibidos por el vidente Pedro Regis en el poblado de Anguera, Brasil.
Se le informa que se han agregado al sitio en español los más recientes mensajes de Nuestra Señora de Anguera, Brasil.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3442
2011-02-20
Queridos hijos, no hay victoria sin cruz. Buscad fuerzas en Jesús. En Él está vuestra verdadera liberación y salvación. Abrid vuestros corazones a su llamado y no permitáis que la llama de la fe se borre dentro de vosotros. Sois importantes para la realización de mis planes. No retrocedáis. El Señor os recompensará generosamente por todo aquello que hagáis a favor de mis planes. Yo soy vuestra Madre y os amo inmensamente. Os pido que viváis el Evangelio de Jesús y en todo lugar testificad que sois únicamente del Señor. Coraje. Yo pediré a Jesús por vosotros. La humanidad se alejó de Dios y mis pobres hijos caminan como ciegos guiando a otros ciegos. Uttar Pradesh vivirá momentos de grandes tribulaciones y mis pobres hijos cargarán la cruz pesada. La muerte pasará por Flores y la destrucción será grande . Rezad. Sufro por aquello que viene para vosotros. Arrepentíos y volveos. Dios os ama y os espera. Adelante sin miedo. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3443
2011-02-22
Queridos hijos, Yo soy vuestra Madre y vine del cielo para conduciros a Jesús. Sed dóciles y en todas partes busquéis imitar mi Hijo Jesús. Llenaos de coraje, pues solamente así podéis ayudar para la conversión de la humanidad. Conozco a cada uno de vosotros por el nombre y sé lo que os es necesario. No temáis vosotros no estáis solos. Pase lo que pase no retrocedáis. Vuestra victoria está en las manos del Señor. Abrid vuestros corazones a Él que ve en lo escondido y quiere salvaros. Con vuestros ejemplos y con vuestras palabras mostrad al mundo que sois únicamente del Señor. No permitáis que las cosas del mundo os alejen de Dios. Servid al Señor con fidelidad. Escuchad a Jesús y seréis conducidos a la santidad. Huid del pecado y arrepentidos, alegraos en la gracia del Señor. Yo soy vuestra Madre. Dios Me envió hasta vosotros para bendeciros e indicaros el camino. Acoged con alegría el Evangelio de Jesús. No quiero forzaros, pero escuchadme con docilidad. Confiad plenamente en el Señor. Nada está perdido. Días de alegría vendrán para el pueblo electo de Dios. Una gran señal Dios enviará a los hombres alejados. Será la oportunidad de todos los hombres se decidan por Dios. Confiad plenamente en el Señor. Nada está perdido. Días de alegría vendrán para el pueblo elegido de Dios. Una gran señal enviará Dios a los hombres alejados. Será la oportunidad de todos los hombres para que se decidan por Dios. El triunfo del Señor acontecerá y los escogidos contemplarán aquello que los ojos humanos jamás contemplaron. Será este el tiempo del triunfo definitivo de mi Inmaculado Corazón. Adelante sin miedo. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3444
2011-02-26
Queridos hijos, buscad fuerzas en el Señor y no permitáis que las cosas del mundo os alejen de la gracia de Jesús. Vosotros sois importantes para la realización de mis planes. Abrid vuestros corazones y seguidme por el camino del bien y de la santidad. La humanidad camina hacia la destrucción que los hombres hicieron con sus propias manos. Arrepentíos deprisa. Vivid atentamente mis llamados y seréis fuertes en la fe. Decid no a las fáciles seducciones del mundo y volveos A aquel que es vuestro Único Camino, Verdad y Vida. Yo soy vuestra Madre y sufro por aquello que viene para vosotros. La muerte pasará por Tarma y por Pasos. Semejantes sufrimientos vivirán los habitantes de París. Doblad vuestras rodillas en oración. He ahí el tiempo de vuestro retorno. No crucéis los brazos. Adelante sin miedo. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3445
2011-02-27
Queridos hijos, Soy vuestra Madre dolorosa y sufro por aquello que viene para vosotros. Quedad con Jesús. En Él está vuestra verdadera Salvación. No os alejéis del camino que os señalé. He ahí el tiempo de vuestro regreso al Dios de la salvación y de la paz. No retrocedáis. Dad lo mejor de vosotros en la misión que el Señor os confió. La humanidad se hizo pobre espiritualmente porque los hombres se alejaron de Dios. Volveos. Aún veréis horrores sobre la tierra. Jura descenderá y muchas regiones de la tierra cargarán la cruz pesada. He ahí los tiempos de los dolores para mis pobres hijos. Rezad, rezad, rezad. Yo estaré siempre a vuestro lado. Coraje. Yo rogaré a Jesús por vosotros. Adelante. Vuestra victoria está en el Señor. No desaniméis. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3446
2011-03-01
Queridos hijos, adelante sin miedo. Vosotros no estáis solos. Yo estoy a vuestro lado con Mi Hijo Jesús. Alegraos, pues sois amados uno por uno por el Padre, en el Hijo por medio del Espíritu Santo. No os alejéis del camino que os señalé a lo largo de estos años. Yo necesito de vuestro sí sincero y valiente. Tened coraje, fe y esperanza. No permitáis que el demonio os esclavice. Buscad fuerzas en el Señor. En vuestras flaquezas llamad por Él que es vuestro Bien Absoluto y os conoce por el nombre. Fortaleceos en el Amor del Señor. No permitáis que las cosas del mundo os distancien de la verdad. La humanidad está enferma y necesita ser curada. Doblad vuestras rodillas en oración. Tijuana gritará por auxilio y mis pobres hijos han de llorar y lamentar. Toco cargará la cruz pesada, pero experimentará gran victoria. No retrocedáis. He ahí el tiempo de gracia para todos vosotros. Me alegro por estar aquí. Rogaré a Jesús por vosotros. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3447
2011-03-05
Queridos hijos, arrepentíos y volveos a mi Hijo Jesús. No retrocedáis. Dios os ama y os espera con inmenso amor de Padre. Os pido que hagáis el bien a todos y que en todas partes busquéis testificar que sois únicamente del Señor. La humanidad está enferma y necesita ser curada. Doblad vuestras rodillas en oración. Solamente por medio de la oración la humanidad encontrará el camino de la paz. Mi Hijo Jesús es vuestro Camino, Verdad y Vida. Buscad En Él la fuerza para vuestra misión y seréis victoriosos. Yo soy vuestra Madre Dolorosa y sufro por aquello que viene para vosotros. katmandu beberá el cáliz amargo del dolor. Semejante acontecimiento se dará en el Ceará. Camináis para un futuro de dolorosas pruebas. Escuchadme. No vine del cielo por jugar. Lo que tenéis que hacer hacedlo hoy y no lo dejéis para el mañana. Adelante sin miedo. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3448
2011-03-06
Queridos hijos, estoy siempre en medio de vosotros aunque no Me veáis. Tened confianza, fe y esperanza. Mi Hijo Jesús os ama y os espera de brazos abiertos. He ahí el tiempo de las tribulaciones, pero vosotros podéis experimentar gran victoria viviendo en la gracia de mi hijo Jesús. No desaniméis. Anima-os y sed hombres y mujeres de oración. Tengo prisa y vosotros no podéis quedar estancados. Cuidad de vuestra vida espiritual, decid el vuestro SÍ al llamado del Señor que ve en lo escondido y os conoce por el nombre. La humanidad camina por las veredas de la destrucción que los hombres crearon con sus propias manos. Arrepentíos, pues el arrepentimiento es el primer paso a ser dado en la vía de la santidad. No desaniméis, Yo pediré a Jesús por vosotros. Coraje. Aún veréis horrores sobre la tierra. Teherán y Estambul experimentarán la cruz pesada. La muerte vendrá y mis pobres hijos han de llorar y lamentar. Volveos deprisa. Cuando sintáis el peso de las dificultades, llamad a Jesús. En Él está vuestra plena alegría y sin Él nada sois y nada podéis hacer. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3449
2011-03-08
Queridos hijos, ARREPENTÍOS, ARREPENTÍOS, ARREPENTÍOS. Mi Señor os espera de brazos abiertos. OS PIDO QUE OS RECONCILIÉIS CON EL SEÑOR POR MEDIO DEL SACRAMENTO DE LA CONFESIÓN. No viváis en las tinieblas del pecado. Sois pertenezca del Señor y solamente a Él debéis seguir y servir. Soy vuestra Madre Dolorosa y sé lo que viene para vosotros. Convertíos, pues solamente así la humanidad encontrará la paz. Doblad vuestras rodillas en oración en favor de la Iglesia de Jesús. Días difíciles vendrán para la Iglesia; dolor mayor no existió. Yo necesito de vosotros. No permitáis que el demonio os engañe con dudas e incertidumbres. Yo estoy en medio de vosotros y necesito de vuestro sí para la plena realización de mis planes. Con vuestro sí sincero y valiente podéis ayudar Mis pobres hijos alejados. Una fuerza destructora se levantará en la región de Ruggi y el sufrimiento será grande para mis pobres hijos. Escuchadme. Yo necesito de vosotros. Adelante. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.
Estos mensajes fueron traducidos del idioma portugues al español del sitio oficial Brasileño, así, tratando en todo momento sean una copia fiel a los mensajes orginales en portugues.
Sitio en Español: www.apelosurgentes.org
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mercoledì 9 marzo 2011

Quaresima in tempo di crisi

La Quaresima è un tempo di ripensamento, di rinnovamento interiore, di nuovo orientamento. Oggi la Quaresima viene da noi vissuta in un temo di crisi, Crisi economica, anzitutto. Ma questa è connessa con una crisi più profonda: crisi culturale, religiosa, sociale, civile, morale, valoriale, esistenziale. Non possiamo affrontare la crisi economica senza tener conto di tutte le altre spinte disumanizzanti. ……
Per la conversione è necessario l’ascolto della Parola di Dio. Per ascoltare la Parola di Dio è necessario il silenzio. Quindi nella Quaresima deve trovare spazio il silenzio: è questo il digiuno necessario nella nostra società del frastuono; sarà un digiuno o disintossicante, dopo l’indigestione di parole, di messaggi martellanti, frastornanti e fuorvianti. Nel silenzio potremo ascoltare sia la Parola del Signore, sia il grido dei poveri.
Mons. Giuseppe Greco

Diamo inizio ad un vero cammino di conversione

La celebrazione delle Ceneri ci introduce nel cammino quaresimale verso la Pasqua. È tempo di preghiera, di penitenza, di riflessione. Il Vangelo di Matteo, (Ma (6,1-6. 16-18)", che ci viene proposto invita a compiere delle opere buone. Spinge ognuno a farsi prossimo per i fratelli, a donare del tempo, dello spazio, delle parole, dei beni a quanti si incontrano nel nostro cammino. Ma oltre a elencare una serie di opere di carità, il brano evangelico mette in evidenza la modalità di compierle. A cominciare dalla discrezione, dalla semplicità di rifugiare ogni sorta di pubblicità o di autocompiacimento. È l’umiltà la virtù richiesta per fare la carità, non il vanto o l’orgoglio per essere riuscito a fare del bene.
L’obbiettivo principale rimane quello di non ferire mai la persona che riceve del bene, di non farla sentire a disagio. Così nella preghiera. Esse deve essere fiduciosa, costante, ma concreta, Il Signore conosce in nostri bisogni e d è pronto ad aiutarci. Occorre solo metterci nella disposizione di attendere tutto da Lui come grazia e di mettere in conto che potrebbe non concederci immediatamente quanto richiesto in vita di un bene maggiore.
Nicola Gori

venerdì 4 marzo 2011

Dal Carnevale alla Quaresima.
La parola "Carnevale" deriva dal latino carnem levare, togliere la carne, e indica il periodo che precede la Quaresima, in cui, secondo la tradizione religiosa, la carne è proibita; per questo in epoca romana venivano celebrati i carnesciali, grandi banchetti prima del digiuno. Il Carnevale dura alcune settimane e termina con il Martedì Grasso, giorno in cui si concentrano i maggiori festeggiamenti, prima che inizi il periodo quaresimale con il Mercoledì delle Ceneri.
Le ceneri, che cosa vuol dire? che il fedele si ricordi umilmente della sua pochezza, si renda conto di essere umile. Che polvere era e polvere tornerà, ecco perché sarebbe meglio solidarizzare, porre i beni a disposizione degli altri. A che cosa serve mettere le mani sul mondo intero e perdere sé stessi? Il Vangelo invita sempre alla solidarietà intelligente, anche a mettere a frutto i propri talenti senza nasconderli, ma ponendoli a disposizione degli altri”.
Con il mercoledì delle Ceneri diamo inizio al periodo della Quaresima.
Che cos'e' la Quaresima?
§ E' un periodo speciale dell'anno liturgico, in cui il popolo cristiano si prepara a celebrare il mistero della Pasqua. La Quaresima è tempo favorevole per sostare con Maria SS.ma e San Giovanni, il discepolo prediletto, accanto a Cristo che sulla Croce consuma per l'intera umanità il sacrificio della sua vita (cfr Gv 19,25). «Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto» : è tempo propizio per guardare con fiducia al costato trafitto di Gesù, da cui sgorgarono «sangue e acqua» (Gv 19,34)! «La Quaresima sia per ogni cristiano una rinnovata esperienza dell'amore di Dio donatoci in Cristo, amore che ogni giorno dobbiamo a nostra volta ridonare al prossimo, soprattutto a chi più soffre ed è nel bisogno. Solo così potremo partecipare pienamente alla gioia della Pasqua» (benedetto xvi, Messaggio per la Quaresima 2007).
“Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti (Cfr Col 2,12).
“ La Quaresima? Una grande opportunità ed uno splendido dono che la Chiesa ci offre per dire di no, per opporci con ogni mezzo alle tentazioni del demonio. La Quaresima?: “ bisogna viverla da figli di Dio, sapendo di essere amati da lui con tutte le forze e in ogni modo. La Quaresima non è un tempo triste, ma gioioso, perché se ben preparato, ci accompagna a vivere la Pasqua del Signore nel migliore dei modi” Che cosa ci dice Dio?: “ di evitare con tutte le forze il male. Il male o peccato va eliminato, nei limiti del possibile, non solo in Quaresima, ma sempre.
Uno dei postulati della Quaresima è il digiuno, cos’è il digiuno?: “ la Chiesa chiede il digiuno non per volontà di produrre un male. Il digiuno è un segno esteriore di penitenza e mortificazione, perché anche con un gesto simbolico si faccia capire a sé stessi e agli altri che intendiamo cambiar vita. Il Venerdì Santo è digiuno completo, mentre per gli altri venerdì la Chiesa suggerisce di non mangiar carne”.
Qual è il modo migliore per vivere, in coerenza, la Quaresima?:
“ la Quaresima, composta di quattro settimane, è un tempo liturgico che ci invita caldamente e con energia alla conversione del cuore. Ecco perché in Quaresima sarebbe opportuno e consigliabile privarsi di qualche cosa che ci piace, compiere qualche atto di piccola penitenza, realizzare dei sacrifici che in fin dei conti, Dio gradisce. Ma il vero sacrificio, che poi non è un sacrificio, ma solo guadagno per la nostra anima, è appunto la reale e chiara conversione dell’animo, il cambio di attitudine per poter piacere a Dio”. (Cardinale portoghese, Josè Saraiva Martins)
Suggerimenti per vivere bene questo tempo:
· “ la preghiera, è fondamentale. Dice il Vangelo, pregate per non cadere in tentazione.
· Privarsi di qualche cosa che ci piace e donarla agli altri magari più bisognosi.
· Evitare tutte quelle lamentele che solo guardano nostro egoismo e impossibilita di mettersi davanti alle grosse emergenze che accadono nel mondo.
· orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio;
· liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la Grazia rinnovatrice del Sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso Cristo.
Auguri buona Quaresima.

mercoledì 2 marzo 2011

Mensaje de Nuestra Madre celestial Número:3440
2011-02-15
Queridos hijos, cuando sintáis el peso de la cruz, no desaniméis. Solamente pasando por la cruz llegareis a la victoria. Buscad fuerzas en la Eucaristía, pues solamente así seréis capaces de soportar el peso de las pruebas que han de venir. Tened coraje. Mi Hijo Jesús está a vuestro lado aunque no Lo veáis. Os pido que viváis en la gracia de mi Señor. No permitáis que el pecado os aleje del camino de la santidad. Abrid vuestros corazones y acoged mis llamados. He ahí el tiempo de la gracia para todos vosotros. Yo soy vuestra Madre y soy incansable. Vine del cielo porque os amo y quiero veros felices ya aquí en la tierra y más tarde Conmigo en el cielo. No desaniméis. Yo estaré siempre cerca de vosotros. Adelante por el camino que os indiqué. La humanidad se hizo pobre espiritualmente porque los hombres se alejaron del Creador. Volveos deprisa. Doblad vuestras rodillas en oración. Vuestra victoria está en el Señor. BUSCADLO, pues Él os espera de brazos abiertos. Este es el mensaje que hoy os transmito en nombre de la Santísima Trinidad. Gracias por haberme permitido reuniros aquí una vez más. Yo os bendigo, en el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo. Amén. Quedad en paz.

martedì 1 marzo 2011

Mãos cheias.

22/02/1956 Obrigado a todos os que rezaram por mim, recordando o dia do meu aniversàrio. Que Deus abençoe a todos. Posso sentir vossa amizade e vossa estima. Vos abraço com carinho em Cristo !

No dia do meu aniversário tomei um tempo para pensar. Parar de vez em quando é necessário e faz bem ao espírito, à alma e ao corpo inteiro. O aniversário da gente acontece uma vez por ano e dificilmente celebra-se da mesma maneira e com as mesmas pessoas sempre, ao menos è assim no meu caso. Dessa vez eu estava no Brasil, mais precisamene em Niterói-Canoas, na casa de uma das muitas(4) irmãs que moram nesta cidade. O dia do aniversário não chegou de surpresa, celebrou-se antes, durante e após. A torta estava gostosa e de tamanho familia, feita por uma das manas que disso entende muito. Não houve churrasco para celebrá-lo, foi a decisão de todos jantar numa pizzaria próxima da casa de minha irmã maior em anos, chamada “a Cabana”. O churrasco Postergou-se para o dia 26, sábado, data da minha partida para Itália. Nesse dia também estiveram presente alguns dos parentes que vivem no campo, a 100 km de Porto Alegre. No almoço éramos muitos, mais de 20, uma “tropa”, como diria brincando, um sobrinho meu. Tudo estava perfeito, muitos abraços e bejos foram trocados e não faltaram algumas lágrimas emotivas, pela alegria do encontro e às já contadas horas que restavam para a minha despedida. O ambiente pouco a pouco foi ficando triste, cada giro a mais do ponteiro do relógio menos era o tempo que eu ficaria em sua companhia. Às 13:30 horas estava no carro com minhas irmãs que me acompanharam ao aeroporto. Todos podiam ir ao aeroporto, mas a causa do medo e da timidez só elas se dobraram ao meu desejo, os outros prefiram não ver o avião despegar … Não vi lágrimas na hora do adeus, pode que elas ficaram guardadas na garganta para derramarem-se mais tarde nalgum ângulo da casa, ou quando a noite chegasse, então no silêncio profundo a voz da noite fosse perguntar, onde estará ele agora?… Alguns foram com outro meio até o aeroporto, chegaram quando havia iniciado dar o abraço de adeus aos presentes antes de colocar-me na fila do chek-in. Não os vi de rosto triste, sabem bem quanto gosto do lugar e do que faço na “missão” . São conscientes que este adeus não seria um nunca mais ver-nos, mas apenas um espaço de tempo sem ver-nos. Eram às 14:30 horas quando fechei o livro da vida para pronunciar com a voz apagada, nos veremos e fiquem com Deus. Entrei sem olhar para trás, fiz silêncio interior e pude escutar no meu intimo… Sergio … não fique triste, não estás sozinho, estas nos meus braços agora. Ouvi no alto falante … senhores passageiros do voo JJ 3160 , destino a São Paulo, este é nosso último aviso para o embarque … e lá fui eu. -Seja bem vindo. Passaporte. –Ok… Entrei.

mercoledì 26 gennaio 2011

O Padre ... irmão e amigo ...

Ao amigo ... para todos ... os que querem ler ...
Há algum tempo costumava criticar muito a imagem do padre, atacar a sua figura tradicional augumentando que ela estava desencanada da realidade da vida. Nos caminhos da renovação, nestes últimos decênios, nós vimos aparecer padres operários, padres sindicalistas, padres jornalistas, psicólogos, médicos, postuladores ... padres cantores.
Ser padre segundo os sinais dos tempos significava encarnar-se em uma destas realidades. Mas, na maior parte das vezes, isto se fez sem uma reflexão profunda, sem bases sólidas.
A renovação quase provocou uma fratura com a tradição.
Muitos seminários foram fechados e os poucos seminaristas que restaram foram quase obrigados a atirar no mundo para fazerem a experiència; alguns destes, talvez não bastante preparados, preferiram permanecer no mundo.
Na Igreja com a qual eu sonho todos nós devemos desejar, esperar, rezar, para que haja muitas vocações, vocações de qualquer idade, não importando se na primeira juventude ou se já aos sessenta anos. Na igreja com a qual eu sonho o sacerdote é o homem de Deus, movido por um entusiamo constante, por uma verdadedeira paixão pelas pessoas, cheio de capacidade de amor, todo dedicado ao ensino. Ele é um pedaço do céu que nós já podemos tocar com as nossas mãos; é uma garantia humana de que o paraíso existe. E ele é o homem da Reconciliação, que absolve os nossos pecados em nome de Jesus.
Ele é a via da compreensão da Palavra, e ele nos faz desgustar o pensamento do Pai, Ele é um incansável preparador de leigos, para que estes sejam capazes de cumprir com todas as obrigações que devem assumir na comunidade cristã. Eu recuso a figura do padre que se preocupa apenas com a paróquia ou é apenas um operário, ou um sindicalista, ou um jornalista; do padre que só sabe organizar torneios de futebol, liderar grupos ou mais coisas que dividem a comunidade.
Essas tarefas podem e devem ser executadas por leigos. Embora pecador como todos os homens, o padre, para mim, é o primeiro a se recolher, é o primeiro na oração como também o primeiro no trabalho manual quando isto for preciso; é o primeiro a conseguir superar a solidão pela oração constante, sendo sempre, eterna e simplesmente, um apaixonado de Deus.
O problema da solidão é, sem dúvida, um problema muito sério: muitos padres ficam de fato abandonados a si mesmos em cidades modernas mais do que agitadas ou em lugarejos perdidos do campo ou da montanha; eles ficam profundamente sós no desconforto, na angústia e no abandono; sós além da medida!
A solidão, caso não seja preenchida pela presença de Deus, provoca situações das mais embaraçosas, até mesmo para os santos!
É por isto que Deus se serve, con frequência, da meditação dos homens para nos falar!
É preciso rezar muito para que os padres peçam, eles também, em suas orações, que se realize este sonho que é tão possível!
No processo formativo deve-se ressaltar que todo padre, religioso ou consagrado é em primeeiro lugar um homem apaixonado de Deus, e deve viver em comunhão profunda com a comunidade cristã.





































Linguagem do silêncio

Há em torno de nós uma floresta de comunidades e de grupos que cresce, e nós mal nos damos conta disso. ocupados em pensar somente em nós, na nossa comunidade, no nosso grupo, como se fôssemos os donos da verdade, acabamos nos tornando obtusos e também um pouco beatos, e não nos damos conta da vida que pulsa em torno de nós.
Esta é a tentação de muitos, uma tentação muito perigosa, porque o passo seguinte, e a história nos ensina muito bem sobre isso, é marginalizar os outros, considerá-los diferentes de nós ou até mesmo torná-los por loucos. Pelo contrário, a diversidade de tantos não é senão uma grande riqueza.

Neste grande jardim que é a Igreja, há espaço para todos e cada flor tem seu próprio distinto perfume. Somente se formos respeituosos da diversidade dos dons é que poderemos fazer circular um espírito de unidade, um esírito que suplante as injustiças, as guerras, a fome, as drogas, e contribua, talvez de modo decisivo, para finalmente vencê-las.