Esta es la juventud del Papa

Esta es la juventud del Papa

mercoledì 30 marzo 2011

Non cercare la lode Degli uomini


La pagina è tratta da “La sapienza del Vangelo” per un rinnovamento nello Spirito, di Francesco Bersini , adattata alla mia persona nella speranza che possa essere di grande aiuto anche per la tua vita.

Non mi inorgoglirò per chi mi riempie di lodi. Coloro che mi lodano adesso, domani mi flagelleranno. Né le lodi degli uomini mi arricchiscono, né le loro accuse mi impoveriscono. Credo poco a chi mi loda molto, e soprattutto a chi mi esalta quando sono con me. Spesso lo fa per riparare il male che dice quando si allontana da me. Non cerco amici che mi lodano. La lode è un veleno dolce e sconosciuto.

Non desidero ringraziamenti dagli uomini per il mio operato: oggi parlano bene e domani sono pronti a tradirti oppure a violare la mia fiducia. Mi guardo dal compiacermi della loro stima. Quando qualcuno mi esalta, mi fermo sulla considerazione dei miei difetti e chiedo a Dio che abbia misericordia di me. Come potrò io, peccatore, cercare le lodi, quando Gesù, innocente, si sottomette a tanti disprezzi?

Non posso illudermi sulla notorietà del mio nome. Fuori dal mio piccolo mondo sono un illustre sconosciuto. Se è così nella vita, che sarà dopo la morte? Cerco solo la stima di Dio e la buona testimonianza della mia coscienza.

Se lodo il mio operato dimostro di non lavorare in profondità. Circondo di modestia le mie virtù. Esse sono come i fiori, belli finché piantati in terra, ma tenuti nelle mani appassiscono. Se canto le mie lodi sarò sempre stonato.

La mia vanagloria a volte è così sfacciata, che, se gli altri non mi lodano mi auto esalto. Non è virtù quella che esercito per nutrire la notorietà. Anche le opere più buone non sono tali se fatte per vanità. Dove ci sono mire ambiziose, aspirazioni al potere, al successo e alla vanagloria si nasconde sempre l’insidia del male. Non parlo mai di me stesso, delle mie opere, dei miei talenti, se non per manifestare i miei difetti. Meglio ancora: non parlo mai di me, né in bene né in male.

Perderò il bene che faccio se non lo custodirò accuratamente con l’umiltà. È proprio dei santi nascondere il bene compiuto. Fuggo gli onori quanto più posso. In cielo riceverò da Dio la lode che merito. Se avrò voluto essere dimenticato sulla terra per amore di Dio, sarò in cielo il più nobile e il più ricco. Adopero tanta diligenza nel fuggire la gloria del mondo quanta essa ne mette per procurarla. Il vero umile cala se stesso, ama essere sconosciuto, non cerca la stima degli uomini e gode la pace dello spirito.

Sono indifferente alle lodi e alle critiche: se mi lodano dicono quello che dovrei essere; se mi criticano dicono quello che sono.

“Oh, quanto è insensato chi rinuncia alla ricompensa eterna di Dio per quella degli uomini !” (Mt 6,16). La gloria degli uomini passa come il vento.

“Sono quello che sono e sarò quello che voglio” . (Fr.Sergio)

Nessun commento:

Posta un commento