Il Natale del Figlio di Dio ci rende partecipe della vita immortale e, quindi, il peccato che ha spezzato la nostra unione con Dio e sfigurato la nostra somiglianza con Lui, a Natale finisce. Il Vangelo di oggi ci parla di Maria che è Madre per dono del Signore. A Lei non rimane altro che rendere grazie, per elogiare l’Onnipotente, che guarda gli umili e disperde i superbi, rovescia i potenti e ricolma di beni gli affamati, rimanda i ricchi a mani vuote e benefica quanti lo desiderano. Dio è fedele alle promesse: e questo perché Lui è misericordioso. Ogni credente è chiamato ad applicare a sé il Magnificat di Maria.
Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia.
Tu, che hai mandato il tuo Figlio a liberarci dal peccato e dalla morte, togli ogni ansia e tristezza dalla nostra città dalla faccia della terra. Fa’ che l’umanità, inondata di gioia per la venuta del tuo Figlio, conosca la letizia perfetta nel possesso di te, unico sommo bene.
Preghiera
“Il Signore fa morire e fa vivere, fa scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce; è Lui che abbassa ed esalta. Dalla polvere Egli solleva il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere insieme con i capi del popolo e assegnare loro un seggio di gloria” (da 1 Sam2)
Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia.
Tu, che hai mandato il tuo Figlio a liberarci dal peccato e dalla morte, togli ogni ansia e tristezza dalla nostra città dalla faccia della terra. Fa’ che l’umanità, inondata di gioia per la venuta del tuo Figlio, conosca la letizia perfetta nel possesso di te, unico sommo bene.
Preghiera
“Il Signore fa morire e fa vivere, fa scendere agli inferi e risalire. Il Signore rende povero e arricchisce; è Lui che abbassa ed esalta. Dalla polvere Egli solleva il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere insieme con i capi del popolo e assegnare loro un seggio di gloria” (da 1 Sam2)
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