La libertà del cuore da cose e persone è il principio e la condizione per un rapporto vero che permette di gustare il dono di Dio. La sequela di Gesù non comporta prima di tutto un sacrificio, ma la percezione di un bene più grande. Non si vive per un sacrificio, ma per un amore che riempie la vita. Ne nasce una gioia che troviamo documentata non solo nella via dei santi ma anche in quella dei cristiani più semplici. Si diventa capaci di dire: Gesù è tutto; in Gesù ritrovo il valore di tutto. Inoltre, la Provvidenza non priva di beni che segue il Signore. La vita si arricchisce non attraverso un possesso che stritola le cose o le persone che ci vengono date, ma attraverso una libertà del cuore che fa apprezzare tutto e apre a tutto. Occorre vivere senza alcuna pretesa, occorre non conteggiare il dono di Dio, occorre un cuore abitato dalla gratuità e dalla gratitudine. Senza mettere in preventivo nulla, senza alcuna pretesa di gratificazione, si arriva a possedere tutto come dono gratuito.
Agire: Desidero imparare a riconoscere come dono ogni cosa, avvenimento e persona, e a ringraziare il Signore.
Agire: Desidero imparare a riconoscere come dono ogni cosa, avvenimento e persona, e a ringraziare il Signore.
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