"[16]Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare [17]e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. [18]Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. [19]Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. [20]Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». [21]Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti."
Nel nostro peregrinare su questa terra viviamo di fede, di speranza. Vorremo certo, nei momenti più bui, durante le tempeste più paurose, vedere e toccare Gesù, essere rassicurati dalle sue parole come capitò ai fortunati discepoli sulla arca. Ma Giovanni ci ricorda che quel vedere, toccare , sentire che noi vorremmo tanto è ciò che accadrà alla fine del nostro viaggio. Quando, infatti, finalmente lo vedremmo “faccia a faccia” non ci sarò più bisogno di sedare le acque, né ci sarà la necessità per Gesù di salire sulle nostre barche. Sarà tutto diverso: sarà giorno, saremo sulla terra ferma e lui sarà per sempre, visibilmente, con noi.
Nel nostro peregrinare su questa terra viviamo di fede, di speranza. Vorremo certo, nei momenti più bui, durante le tempeste più paurose, vedere e toccare Gesù, essere rassicurati dalle sue parole come capitò ai fortunati discepoli sulla arca. Ma Giovanni ci ricorda che quel vedere, toccare , sentire che noi vorremmo tanto è ciò che accadrà alla fine del nostro viaggio. Quando, infatti, finalmente lo vedremmo “faccia a faccia” non ci sarò più bisogno di sedare le acque, né ci sarà la necessità per Gesù di salire sulle nostre barche. Sarà tutto diverso: sarà giorno, saremo sulla terra ferma e lui sarà per sempre, visibilmente, con noi.
Agire: Il nostro pensare troppo spesso è negativo: tentiamo almeno oggi di interrompere i pensieri negativi e sforziamoci di essere pieni di speranza.
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