Dopo aver ritrovato noi stessi, interiormente ricreati, comprendiamo meglio la domanda che ci rivolge il Signore: “Quale vantaggio avrà un uomo, se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?” (Mt ss6, 26). Per Dio non ci sono luoghi talmente profani o periferie della nostra esistenza talmente lontane che Lui non può visitare, l’incontro con Lui però non avviene automaticamente.
Egli si fa cercare e si lascia trovare da chi lo cerca con il cuore sincero, anzi ecco, sta alla porta e bussa … se qualcuno ascolta la sua voce e apre la porta, entrerà da lui e cenerà con lui (cf. Ap. 3,20). In questa reciprocità il nostro cuore vigila su se stesso, sulla sua porta e, nel custodire il nostro cuore, scopriamo che non solo da esso sgorgano le sorgenti della vita, come dice il libro dei Proverbi, ma che proprio in Lui sono tutte le nostre sorgenti (cf. Sal 87).
“Dalla rivista milizia mariana …
La fecondità del silenzio … articolo si suor Barbara Rzepka OSBCam”
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