Il rientro nella mia città
La mattina era fredda, come fredda ho ritrovato la mia città. Ero molto stanco, venivo da lontano, tutto il tempo osservavo in silenzio la strada, la natura maltrattata, distrutta sotto la bianca neve della lunga stagione invernale.
Strada facendo guardavo dentro me stesso e ringraziavo le meraviglie che vedevo all’interno ed all’esterno, tutto mi dava soddisfazione, gioia, freschezza e molta tenerezza. Il silenzio mi parlava di Dio, sentivo chiaramente la sua voce che mi diceva: “ Sei unico e irrepetibile sulla sfera della terra. Io ho creato te, ti ho pensato dal profondo e ti ho amato da sempre. Sento il tuo silenzio, i tuoi desideri, conosco i tuoi pensieri, i tuoi rumori, posso sentire i tuoi lamenti e dolori, non sei solo, io sono ancora qui, sono accanto a te, sono in te”.
Senza accorgermi ero arrivato in città. Nella città tutto era buio, le luci non erano ancora scese. La città era ordinata, pulita e bella. Le ori del mio arrivo passarono veloce e cominciai a vedere come le luci ritornarono a brillare e scoprì allora la reale situazione di come si svolgeva attualmente la vita in questa che fu la mia città.
Le notizie non erano buone, qualche giorno addietro è venuto un uragano, ha lasciato una lunga scia di morti e feriti ed i sopravvissuti sono rimasti senza parola, storditi senza una meta precisa, si piangevano addosso, con lo sguardo a terra sotto i loro piedi. La mia città è stata molto colpita.
Più tardi mi trovai sulla piazza grande, c’era un via vai di macchine per prestare soccorsi e cercando notizie.
Entro in un bar per un corto caffè, un amico mi viene incontro per offrirmelo, lo prendo volentieri, ed era davvero buono, chissà, mi stava mancando proprio quel goccino di speranza, diluito in caffè.
Dopo di che, restai a guardare l’orizzonte. L’amico del cafè era uscito e non l’ho più visto in quel giorno ne giorni seguenti; anche lui era un viandante in questa città, com’ero io.
Riprendo la strada, faccio la salita con molta calma, mi si apre di fronte una lunga via, entro deciso su questa via, alzo lo sguardo a Dio, vado avanti calmo e sereno, ho visto in alto l’indirizzo preciso da seguire che mi mostrava tutta intera la mia vera città; ed è meravigliosa!
Guardando sotto i miei piedi, vedevo solo quelli!
La mattina era fredda, come fredda ho ritrovato la mia città. Ero molto stanco, venivo da lontano, tutto il tempo osservavo in silenzio la strada, la natura maltrattata, distrutta sotto la bianca neve della lunga stagione invernale.
Strada facendo guardavo dentro me stesso e ringraziavo le meraviglie che vedevo all’interno ed all’esterno, tutto mi dava soddisfazione, gioia, freschezza e molta tenerezza. Il silenzio mi parlava di Dio, sentivo chiaramente la sua voce che mi diceva: “ Sei unico e irrepetibile sulla sfera della terra. Io ho creato te, ti ho pensato dal profondo e ti ho amato da sempre. Sento il tuo silenzio, i tuoi desideri, conosco i tuoi pensieri, i tuoi rumori, posso sentire i tuoi lamenti e dolori, non sei solo, io sono ancora qui, sono accanto a te, sono in te”.
Senza accorgermi ero arrivato in città. Nella città tutto era buio, le luci non erano ancora scese. La città era ordinata, pulita e bella. Le ori del mio arrivo passarono veloce e cominciai a vedere come le luci ritornarono a brillare e scoprì allora la reale situazione di come si svolgeva attualmente la vita in questa che fu la mia città.
Le notizie non erano buone, qualche giorno addietro è venuto un uragano, ha lasciato una lunga scia di morti e feriti ed i sopravvissuti sono rimasti senza parola, storditi senza una meta precisa, si piangevano addosso, con lo sguardo a terra sotto i loro piedi. La mia città è stata molto colpita.
Più tardi mi trovai sulla piazza grande, c’era un via vai di macchine per prestare soccorsi e cercando notizie.
Entro in un bar per un corto caffè, un amico mi viene incontro per offrirmelo, lo prendo volentieri, ed era davvero buono, chissà, mi stava mancando proprio quel goccino di speranza, diluito in caffè.
Dopo di che, restai a guardare l’orizzonte. L’amico del cafè era uscito e non l’ho più visto in quel giorno ne giorni seguenti; anche lui era un viandante in questa città, com’ero io.
Riprendo la strada, faccio la salita con molta calma, mi si apre di fronte una lunga via, entro deciso su questa via, alzo lo sguardo a Dio, vado avanti calmo e sereno, ho visto in alto l’indirizzo preciso da seguire che mi mostrava tutta intera la mia vera città; ed è meravigliosa!
Guardando sotto i miei piedi, vedevo solo quelli!
Nessun commento:
Posta un commento