Ecco sto alla porta e busso Ap 3,20
Cristo è il centro di attrazione più caratteristico della preghiera e della contemplazione cristiana. E Cristo è la rivelazione di Dio Padre. Il polo di attrazione che sorge nell’intimo di colui che pratica la meditazione profonda non è tanto un centro di luce o di oscurità, ma la persona stessa di Cristo. Le persone che ogni giorno si sforzano d’incontrare Cristo con una sincera preghiera biblica, con la contemplazione immaginativa o la meditazione riflessiva, o nel semplice dialogo con lui, rimarrebbero certamente perplesse se si dicesse che il Cristo che esse immaginano, sentono e vedono, non è quello vero, profondo del centro contemplativo.
Una parabola ci chiarirà questo punto. I monaci dello Zen posseggono un buon repertorio di storie per indicarci delle realtà che oltrepassano i concetti e le raffigurazioni. Una di queste parabole ci presenta un giovane vedovo che viveva con suo unico figlio di cinque anni. Un giorno, al ritorno del lavoro, vide terrorizzato che il fuoco stava distruggendo la casa. Fuori di sé dalla disperazione, cercava e chiamava il figlio. Ma invano. Quando le fiamme si spensero, apparvero i resti carbonizzati di un bambino. Il padre, piangendo, raccolse le ceneri e le mise in uno scrigno, per conservarle e portarle sempre con sé. Quello scrigno era l’oggetto più caro, il centro delle sue attenzioni. Fortunatamente, quelle ceneri non erano di suo figlio, che si era salvato dall’incendio perché rapito poco prima dai banditi. Un giorno il bambino riuscì a liberasi e si diresse verso la casa del padre: arrivò verso mezzanotte. Il padre stava pregando, con in braccio lo scrigno delle ceneri. Sentì bussare alla porta. “Stai mentendo; mio figlio è morto molti anni fa”, fu la risposta del padre. Il Figlio continuò a bussare, ma il padre, abbarbicato alle sue ceneri, non aprì. Perse così per sempre i suo vero e unico figlio.
Cristo è il centro di attrazione più caratteristico della preghiera e della contemplazione cristiana. E Cristo è la rivelazione di Dio Padre. Il polo di attrazione che sorge nell’intimo di colui che pratica la meditazione profonda non è tanto un centro di luce o di oscurità, ma la persona stessa di Cristo. Le persone che ogni giorno si sforzano d’incontrare Cristo con una sincera preghiera biblica, con la contemplazione immaginativa o la meditazione riflessiva, o nel semplice dialogo con lui, rimarrebbero certamente perplesse se si dicesse che il Cristo che esse immaginano, sentono e vedono, non è quello vero, profondo del centro contemplativo.
Una parabola ci chiarirà questo punto. I monaci dello Zen posseggono un buon repertorio di storie per indicarci delle realtà che oltrepassano i concetti e le raffigurazioni. Una di queste parabole ci presenta un giovane vedovo che viveva con suo unico figlio di cinque anni. Un giorno, al ritorno del lavoro, vide terrorizzato che il fuoco stava distruggendo la casa. Fuori di sé dalla disperazione, cercava e chiamava il figlio. Ma invano. Quando le fiamme si spensero, apparvero i resti carbonizzati di un bambino. Il padre, piangendo, raccolse le ceneri e le mise in uno scrigno, per conservarle e portarle sempre con sé. Quello scrigno era l’oggetto più caro, il centro delle sue attenzioni. Fortunatamente, quelle ceneri non erano di suo figlio, che si era salvato dall’incendio perché rapito poco prima dai banditi. Un giorno il bambino riuscì a liberasi e si diresse verso la casa del padre: arrivò verso mezzanotte. Il padre stava pregando, con in braccio lo scrigno delle ceneri. Sentì bussare alla porta. “Stai mentendo; mio figlio è morto molti anni fa”, fu la risposta del padre. Il Figlio continuò a bussare, ma il padre, abbarbicato alle sue ceneri, non aprì. Perse così per sempre i suo vero e unico figlio.
Questa la parabola. La verità è che l’uomo, spesso, può aggrapparsi ostinatamente a un’idea, a un sentimento o a una figura superficiale di Cristo, scambiandola per la vera e unica realtà: allora, come quel padre, perderà per sempre il suo vero centro di attrazione.
“Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”(Ap 3,20)
“Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”(Ap 3,20)
Nessun commento:
Posta un commento